Donati una cassapanca e un dipinto: il Fulcis si arricchisce di nuovi gioielli

Mercoledì 16 Maggio 2018
LA GENEROSITÀ
BELLUNO Un dipinto e una cassapanca: la bellezza di Palazzo Fulcis alimenta la generosità dei cittadini. Due nuove donazioni arrivano infatti ad arricchire l'offerta del museo civico. Dopo il crocifisso del Brustolon, attorno al quale era stata realizzata una piccola mostra nel piano sottotetto del palazzo, altri due privati hanno deciso di regalare qualcosa al Comune. Ieri mattina in sala giunta c'è stato il passaggio ufficiale dei beni, con la sottoscrizione dei contratti. Il dipinto è un dono dei fratelli Luca e Annalia Sommavilla. «L'ovale rappresenta una monaca della famiglia De Vei ed è riconducibile alla produzione della scuola di Gaspare Diziani spiega il curatore del museo Denis Ton, presente anch'egli ieri mattina a Palazzo Rosso . Pare un ritratto d'occasione, realizzato per la cerimonia di monacazione, e indicativamente risale al XVIII secolo». Luigi Bortoluzzi ha invece consegnato agli spazi del Fulcis una cassapanca di legno intarsiato, risalente al 600; una donazione fatta in memoria della madre. Letizia Nicoletti Bortoluzzi, tra le fondatrici e per anni presidentessa della sezione bellunese di Italia Nostra. Il mobile andrà ad arricchire gli arredi preziosi delle sale espositive. «Sono due tasselli che raccontano la storia dell'arte del territorio bellunese - conclude Ton . Opere che vanno a incrementare le nostre raccolte e che arricchiscono di nuovi frutti la lunga stagione di elargizioni al museo cittadino, che adempie al suo compito istituzionale di tutelare la storia artistica e locale della città». Entusiasta anche l'assessore alla Cultura Marco Perale, da sempre sostenitore dell'importanza di coinvolgere la popolazione nella crescita del Fulcis. «Il museo si conferma così il luogo della memoria collettiva della città e del suo territorio, il terminale in cui tanti oggetti straordinari e tante storie personali trovano la giusta valorizzazione per superare le barriere del tempo le sue parole -. Memoria, civismo e gratitudine: sono queste, ancora una volta, le chiavi di lettura per meglio comprendere il radicamento crescente del museo nel tessuto cittadino».
A. Tr.
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