Disagio abitativo Comune in aiuto a trenta famiglie senza un tetto

Martedì 18 Dicembre 2018
SOCIALE
BELLUNO Un anno di tempo per aiutare 30 famiglie bellunesi a risollevarsi. Con l'educatore che insegna a gestire l'economia domestica, case d'emergenza con arredi nuovi e un sostegno alle rette delle comunità per minori. Il Comune di Belluno porta a casa 130 mila euro dal progetto Abitar-Sì per il contrasto del disagio abitativo delle fasce povere della comunità. La richiesta di finanziamento inoltrata mesi fa da Palazzo Rosso è dunque stata accolta e il capoluogo potrà accedere al fondo Unrra United Nations Relief and Rehabilitation Administration gestito dal Ministero dell'Interno. Altrettanti 130 mila euro saranno messi sul piatto dal Comune stesso. Il progetto include diversi aspetti della vita di chi si trova in situazioni di emarginazione e difficoltà, prenderà il via a gennaio 2019 e si concluderà in 12 mesi. I nuclei aiutati saranno 30, individuati dai servizi sociali, e le azioni portate avanti tre.
L'EDUCATORE
«Innanzitutto, il potenziamento del servizio dell'educatore di comunità spiega l'assessore alle politiche sociali, Valentina Tomasi -. Sono due gli educatori già attivi, grazie al progetto EduCare finanziato dalla Fondazione Cariverona, ai quali ne verrà ora aggiunto un terzo: queste persone interagiscono con i nuclei familiari che mostrano fragilità nella gestione economica della vita domestica, promuovendo atteggiamenti positivi per la gestione oculata delle risorse ed evitando così l'insorgere di nuove criticità economiche per il nucleo familiare. È un percorso che in questo periodo ha dato risultati positivi e che intendiamo così potenziare».
LE CASE
Per chi fatica ad arrivare a fine mese e non riesce a sostenere i prezzi delle locazioni sul mercato, il Comune andrà incontro con gli alloggi di emergenza. Soluzioni abitative utilizzate da sempre, ma che ora verranno rinnovate e daranno un tetto davvero solo per un periodo limitato di tempo. Il fondo servirà per un restyling degli immobili. «Abbiamo a disposizione alloggi sociali emergenziali, con i quali possiamo dare immediata risposta e per un periodo limitato di tempo a chi resta senza casa - continua Tomasi . Questo finanziamento ci permetterà di migliorare gli interni e arredare anche le aree comuni degli alloggi che già abbiamo a disposizione, come le Case Sperti o la Casa del Dottore».
COMUNITA' PER MINORI
L'ultimo punto sul quale si interverrà con fondi del bando riguarda il sostegno alle rette per i minori in comunità residenziali o in comunità educative diurne. Servizi generalmente molto costosi, a carico del Comune. «Non c'è più, infatti, una contribuzione da parte della Regione - sottolinea Tomasi . Una comunità diurna può costare fino a 130 euro al giorno, che ricadono interamente sulle casse comunali, e questo finanziamento contribuirà ad alleggerire queste spese. Questo progetto va ad affiancarsi e ad aggiungersi a quelli già esistenti sul nostro territorio, come EduCare».
A.Tr.
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