Deflusso minimo vitale, nuove direttive europee: meno soldi al Bim Piave

Venerdì 19 Maggio 2017
BELLUNO - (dt) Sotto scacco del deflusso minimo vitale. Per il Consorzio Bim Piave balla circa 1 milione e mezzo di euro. Soldi in meno in entrata nelle casse dell'ente bellunese, nel caso in cui la nuova normativa per la salvaguardia dei corsi d'acqua diventi retroattiva. È per questo che ieri il Consorzio dei Comuni ha approvato il bilancio 2016 con un imponente avanzo di amministrazione: 3 milioni che non sono stati impiegati in progetti e iniziative, ma messi da parte per essere utilizzati in caso di necessità. Le nuove direttive europee hanno modificato il calcolo del deflusso minimo vitale e impongono a chi produce energia idroelettrica di prelevare meno acqua da fiumi e torrenti. Solo che meno acqua significa meno elettricità. E meno elettricità si traduce in meno sovraccanoni idrici per il Bim Piave. La stima è del 10% in meno, vale a dire 700mila euro l'anno. Il Consorzio sa che d'ora in poi dovrà rinunciare a questa cifra. Non sa ancora però se la norma sarà retroattiva e se quindi dovrà restituire i sovraccanoni incassati dal 2011 al 2013. L'altra novità potrebbe essere positiva per il Consorzio. Pare che anche gli impianti idroelettrici sotto i 500 metri di quota dovranno versare i sovracanoni idrici, ovvero: maggiori entrate. «Ma la situazione è ancora fluida - ha detto il presidente Umberto Soccal, presidente -. Molti hanno fatto ricorso, altri si rifiutano di pagare. Staremo a vedere». In ogni caso, il Consorzio ha accantonato 3 milioni dal bilancio 2016, ma anche impegnato somme importanti per il Bellunese. Dai 260mila euro per Unico Studenti (il nuovo contributo alla spesa del trasporto scolastico) ai 350mila euro per asili e scuole paritarie, più 300mila per il fondo dei Comuni che assumono persone in difficoltà.

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