Daisy cagnolina denutrita: la sua storia commuove il web

Giovedì 20 Settembre 2018
ANIMALI
BELLUNO Sono in tanti tutti in attesa di capire come sta Daisy. Il caso del segugio di nemmeno un anno ritrovato solo quasi due settimane fa, portato al canile sanitario e infine restituito all'allevatore ha sollevato l'indignazione del web. Perchè il cucciolo era pelle e ossa, senza microchip, infestato di zecche e di parassiti. La sua foto sta facendo il giro della rete e l'appello lanciato da una cittadino al canile sanitario di Belluno e al Servizio veterinario dell'Usl per avere informazioni sullo stato di salute e un po' di chiarezza, ha ottenuto centinaia di condivisioni. Daisy non doveva tornare da chi l'aveva ridotta in quelle condizioni, secondo gli animalisti che imputano quell'aspetto smagrito e quello sguardo perso a scarsa cura verso la bestiola.
GLI APPELLI
«Sto seguendo da giorni il caso di questa segugia di neanche un anno ritrovata sabato scorso in condizioni pietose e senza microchip ha scritto una donna, T.F.B., che si è presa a cuore la vicenda - Mi chiedo quanto sia lecito restituire una creatura ad una persona che la teneva in così grave stato di malnutrizione, con zecche e pulci. Gradirei un confronto con Lei, perchè forse finora non ho capito niente...io credevo che i canili tutelassero i cani...sono disponibile a un colloquio con Lei, se per caso le informazioni di cui sono a conoscenza fossero inesatte». La mail è stata inviata al responsabile del canile, il dottor Icilio Manzi, per avere chiarimenti. A stretto giro è seguita un'altra mail, rivolta questa volta al dottor Gianluigi Zanola del Servizio veterinario dell'azienda sanitaria. «Sono indignata e perplessa di fronte a come il canile sanitario di Belluno ha non gestito la cosa...una cagnolina così denutrita, con zecche e pulci ovunque doveva come minimo rimanere in canile per accertamenti sanitari, di sicuro non venire affidata a nessuno fino a quando le sue condizioni non si fossero stabilizzate si legge nello scritto inviato domenica -. È stata invece affidata a un presunto allevatore che avrebbe dato la cagnolina a un cacciatore 15 giorni fa. Ma un cane non si riduce in questo stato in 15 giorni, dovreste saperlo, quindi mi chiedo di che allevatore e di che allevamento stiamo parlando. Vorrei da Lei e dal dottor Manzi delle risposte».
LA RISPOSTA
Zanola ha spiegato come stanno le cose, sollecitato dalla mail ha risposto chiarendo come il compito del canile sia quello di gestire solo i randagi, non di preoccuparsi troppo sullo stato di salute e su chi sia davvero il padrone, nel caso di assenza di microchip. Il chiarimento però non ha soddisfatto gli attivisti».
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