Confronto in Regione: sanità in montagna chiesti più investimenti

Venerdì 14 Settembre 2018
SANITA'
BELLUNO Alla fine il documento è arrivato. Dopo mesi di confronti, dialoghi tra sindaci e comitati di cittadini, ieri mattina la sanità bellunese era nell'agenda della V Commissione della Regione. Sul piatto le richieste del territorio, ovvero l'emendamento elaborato dai primi cittadini della provincia alla bozza del Piano Socio Sanitario. Portavoce delle esigenze della montagna, dei suoi dubbi rispetto ad un documento che sembra non rispettare i bisogni di terre poco popolate e difficili da vivere, sono stati il sindaco del capoluogo e presidente della Conferenza dei sindaci dell'Usl 1 Dolomiti Jacopo Massaro e il collega di Feltre Paolo Perenzin.
L'INCONTRO
Più risorse per la sanità montana, il riconoscimento della specificità del territorio bellunese e prossimamente un confronto con i capigruppo in consiglio regionale: sono stati questi i punti sui quali si è basato l'intervento della delegazione scesa a Venezia ieri mattina. Un sunto preciso e compatto di quanto ci sia di più necessario per il territorio, un concentrato dei suoi bisogni a cui i sindaci della provincia sono arrivati dopo svariati incontri, tenutisi nei mesi scorsi e conclusisi solo mercoledì. La quadra del cerchio è stata fatta proprio la sera prima dell'audizione, in zona Cesarini, con un vertice terminato dopo le 22.
LE RICHIESTE
L'incontro a Venezia puntava ad ottenere l'attenzione dei consiglieri verso le richieste del Bellunese, affinchè le note dolenti del Piano vengano modificate a favore della montagna. «Abbiamo rimarcato due aspetti fondamentali - sottolinea Massaro . Il primo è quello relativo alle risorse: la Regione Veneto vuole operare ad invarianza di costi, ma aumenta il numero dei servizi da offrire ai cittadini. Già prima le risorse non bastavano, questa situazione mi preoccupa come amministratore per il futuro dei nostri servizi socio-sanitari. Serve quindi reperire altri fondi». Il tema è purtroppo quello noto della coperta troppo corta, insomma. La sanità di montagna impone costi difficili da sostenere con la risorse a disposizione. Tema, questo, che va a braccetto con quello della specificità sancita dall'articolo 15 dello Statuto regionale. «La sanità montana comporta maggiori costi e maggior complessità della struttura organizzativa - sottolinea Massaro . La conformazione territoriale e la situazione demografica del nostro territorio, delle nostre vallate, impongono un trattamento diverso rispetto alla pianura».
IL CONFRONTO
Il prossimo passo, ora, condurrà i sindaci direttamente in Consiglio regionale. L'obiettivo è quello di ottenere un vis a vis chiarificatore con tutte le realtà politiche. «Il confronto, per noi, è appena iniziato - conclude Massaro . Vogliamo incontrare tutti i capigruppo affinché possano avere una conoscenza più approfondita del nostro territorio. Riteniamo che il legislatore debba conoscere fino in fondo le problematiche e le caratteristiche di ogni realtà per prendere la miglior decisione».
Alessia Trentin
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