Città senza skate-park: una mamma fa da apripista

Domenica 17 Giugno 2018
LA PROPOSTA
BELLUNO All'ex caserma Piave, al Parco Emilio o chissà dove. È partita la ricerca di uno spazio per lo skate park. A lanciare l'idea di attrezzare un'area con rampe e salti per skate, bmx e roller è stata una mamma, Francesca Celi; l'amministrazione comunale ha accolto la proposta e, ora, si sta guardando attorno. Certo il progetto prevede un investimento non da poco, per questo le tempistiche di realizzazione non sono note né ci sono ancora i fondi stanziati, ma l'assessore Biagio Giannone a cui si è rivolta la cittadina, non preclude la possibilità. «Non dico che riusciremo a realizzarlo a breve, ma non si sa mai commenta, possibilista . Ho incontrato la signora e ho ascoltato la sua proposta, valida, da lì mi sono informato». Spulciando tra gli uffici Giannone ha trovato, sotto le carte in un cassetto, un progetto già redatto per uno skate park da costruire al Parco Emilio di Lambioi. L'iniziativa, insomma, ha già avuto sostenitori in passato ma poi per qualche motivo è stata accantonata, forse in attesa di tempi migliori. «Il settore, per la verità, non è di mia competenza ma dell'assessore allo sport Marco Bogo prosegue Giannone ; io comunque mi sono mosso, ho trovato un disegno già redatto in passato e sto cercando di capire quale potrebbe essere il luogo più adatto. Il Parco Emilio sarà coinvolto nella riqualificazione del Piano di rigenerazione, non è detto si possa realizzare lì». Uno skate park, in passato, Belluno l'ha avuto. Si trovava dietro lo Spes Arena ma non brillava per ordine e pulizia. «Occorre individuare un luogo facile da tenere controllato prosegue l'assessore , perché non si verifichino poi situazioni di degrado. Poi, chiaro, si tratterebbe di trovare un gestore». I bambini di Belluno, oggi, vengono portati a Mel dai genitori per qualche corsa e qualche salto. Lì, vicino al centro, c'è un'area attrezzata e gestita per molti anni dall'associazione sportiva X Autority. «Io porto lì mio figlio di 10 anni racconta Celi , mi piace l'ambiente perché si trovano bambini delle elementari che si allenano e giocano insieme a ragazzi di vent'anni. So di giovani che vanno fino a Vittorio per questo tipo di attività. Per questo mi sono detta: perché non creare qualcosa a Belluno? Se attrezzassimo davvero bene un'area allora riusciremmo ad attirare gruppi anche da fuori provincia, diventerebbe un luogo di aggregazione per i nostri giovani». Un primo incontro c'è già stato, a inizio primavera. Lo scambio di idee ha portato a mettere sul tavolo diverse ipotesi, creative ed educative. «Sarebbe bello trovare uno sponsor per la fornitura dei materiali conclude la mamma , e poi creare un gruppo di lavoro con gli stessi ragazzi perché costruiscano loro il parco. Le possibilità, insomma, sono davvero tante».
Alessia Trentin
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