Boom di turisti in città ma servono posti letto Tra i progetti previsti un ostello in stazione

Martedì 21 Marzo 2017
Boom di turisti in città ma servono posti letto Tra i progetti previsti un ostello in stazione
BELLUNO - Belluno spinge sull'acceleratore dello sviluppo turistico. Ma si trova senza brande. L'ha detto chiaro e tondo il sindaco Jacopo Massaro, con i dati sulle presenze e sugli arrivi del 2016 alla mano. Se la scommessa di portare visitatori in città può dirsi vinta, la grande questione dei prossimi anni sarà quella della ricettività. Mancano alberghi e il capoluogo ha assoluto bisogno di un ostello. «C'è urgente bisogno di avviare l'ospitalità diffusa in Nevegal dichiara il primo cittadino come c'è bisogno di nuovi bed and breakfast e strutture ricettive e, lo vado ripetendo da tempo, di un ostello». L'appello è chiaro. Nei mesi di maggior afflusso il capoluogo non riesce a dare da dormire a tutti tanto che i visitatori, è successo nell'agosto 2016, sono costretti a spingersi fino a Vittorio Veneto per trovare una stanza. Solo per il Museo Fulcis si sono previsti, quest'anno, 40 mila ingressi. Considerando come in provincia vi siano meno di 500 hotel per un totale di 20 mila posti letto è probabile che il problema si porrà in modo lampante nei prossimi mesi. L'ostello, secondo l'inquilino di Palazzo Rosso, sarebbe un buon inizio. Perché la richiesta di informazioni da parte di turisti che arrivano in bicicletta e da parte di studenti, tutti inclini a spendere poco per l'alloggio, è in netta crescita ma manca, di fatto, una risposta ad hoc dal territorio. Sull'ostello del centro città è aperto da tempo un ragionamento. Il Comune l'ha portato avanti con il presidente di BellunolaNotte Stefano Casagrande, ma non si è mai arrivati alla quadra del cerchio. «Sarebbe perfetto aprirlo nello stabile accanto alla stazione dei treni, di proprietà di Ferrovie dello Stato spiega Casagrande ma noi, come associazione, non riusciamo a sobbarcarci i costi dell'operazione. L'immobile andrebbe innanzitutto acquistato e, per questo, occorrerebbe l'intercessione del Comune».

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