Bond, la prima da deputato vale anche tre voti

Sabato 24 Marzo 2018
L'ESORDIO
BELLUNO Bianca, bianca, nulla, bianca, Bond... Nel mare bianco in cui naufragano le prime votazioni a Montecitorio, spunta anche Bond. Non James, l'agente segreto. Ma il meno famoso erborista feltrino. Proprio lui, il deputato di Forza Italia, risultato eletto venti giorni fa. Alla seconda votazione spunta il suo nome. Di sicuro non un auto-voto. Perché il nome di Dario Bond risuona ben tre volte durante lo scrutinio a Palazzo Montecitorio. Succede alla seconda votazione per la presidenza della Camera. Ieri era il primo giorno di scuola per la diciottesima legislatura. Prima campanella per i bellunesi mandati a Roma dal risultato delle urne del 4 marzo. Nessuno dei deputati dolomitici può aspirare a diventare capoclasse. Eppure, ieri pomeriggio, qualcuno di loro ha raccolto voti. Alla seconda votazione, difatti, è uscito il nome di Dario Bond. 577 bianche, 6 nulle, 4 voti per Davide Tripiedi (Movimento 5 Stelle, al secondo giro di valzer alla Camera), e poi 3 voti ex aequo per Nicola Stumpo (Liberi e Uguali, anche lui al secondo giro) e per il forzista bellunese. Bond ha preso un voto in più del suo capogruppo Renato Brunetta, due voti in più di Mariastella Gelmini (l'ex ministro dell'istruzione) e anche di Maurizio Lupi, di Roberto Fico e di Debora Serracchiani. «Ah, i colleghi!» dice Bond, derubricando a scherzo, né più né meno, la presenza del suo nome sulle schede per la presidenza della Camera. «Mi sembra di essere tornato ai tempi dell'università. Anzi, mi pare di essere sotto naja». Ma la vera naja Bond la sta facendo nel suo soggiorno romano.
CASA E CHIESA...
Sveglia alle 7, di buon mattino. E preghiera. C'è chi frequenta salotti mondani e chi invece dorme in Vaticano. Il deputato di Forza Italia infatti è ospite delle suore della Carità Immacolata Concezione. «Dette anche suore di Ivrea - sottolinea Bond -. Stamattina (ieri mattina per chi legge, ndr) la suora mi ha ripreso perché non ero in cappella alle 7. I veneti son tanto religiosi mi ha detto. Domani sarò in cappella puntuale ho risposto».
GLI ALTRI BELLUNESI
La campana della preghiera è suonata alle 7. La campanella del primo giorno di scuola qualche ora dopo. Tra emozioni, selfie e foto. Luca De Carlo ha postato su Facebook la foto della sua leader Giorgia Meloni che gli aggiusta il nodo della cravatta dentro l'emiciclo di Montecitorio. Roger De Menech ha preso i banchi alti dell'aula, «da vero montanaro». Emozione per Federico D'Incà, subito postata sui social. E foto della squadra veneta per Mirco Badole e per Paolo Saviane (al Senato).
Damiano Tormen
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