Autista Dolomitibus nei guai: era in malattia e faceva corsi

Mercoledì 23 Maggio 2018
IL PROCESSO
BELLUNO Lavorava mentre era in malattia: autista Dolomitibus di fronte al giudice. L'uomo, un cinquantenne bellunese, deve rispondere di truffa aggravata ai danni dell'Inps perché svolgeva dei corsi di guida mentre era assente dal lavoro. I fatti risalgono al 2015. Si parla di 106 ore lavorate quando era in malattia, spalmate in 5 mesi: mezzora al giorno per circa 400 euro di danno.
L'uomo ha ottenuto il rito abbreviato che si è discusso ieri mattina in Tribunale a Belluno. Era rappresentato dall'avvocato Martino Fogliato che ha chiesto l'assoluzione piena per il suo assistito. La linea della difesa è sostenere che l'autista non abbia fatto nulla di illecito. «Tutto si è svolto con correttezza e buona fede - ha detto l'avvocato Fogliato - nel rispetto del datore di lavoro». Nella sua arringa ha citato diverse sentenze che hanno fatto giurisprudenza sul caso. Il dipendente che lavora in malattia non è sanzionabile a patto che l'attività che svolge non crei un aggravamento dello stato patologico per cui il lavoratore è a casa. Inoltre è importante che tutto sia svolto con correttezza e buona fede.
Di diverso avviso la Procura, che ha invece ritenuto provate le penali responsabilità e ha chiesto la condanna a 8 mesi di reclusione. La decisione del gup Elisabetta Scolozzi si conoscerà il 5 luglio: l'udienza ieri infatti è stata rinviata.
Tutto nacque da una soffiata di un collega che disse all'azienda che l'autista stava svolgendo dei corsi di guida. Dolomitibus non si è costituita parte civile: ha anche risarcito l'ex dipendente in una causa di lavoro che l'autista aveva intentato per il licenziamento ritenuto illegittimo. L'Inps si era inizialmente costituito, ma poi è uscita dal processo.
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