Aste a vuoto per le trote di Fisterre

Nessun acquirente per la troticoltura di Fisterre. Due aste andate a vuoto e una terza in arrivo, con un prezzo ribassato del 20% rispetto a quello di lancio: pare che il complesso di edifici sul fiume Ardo non interessi a nessuno. «Può darsi davvero non incontri l'interesse del mercato commenta l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin -, ma può anche darsi che qualcuno stia attendendo il ribasso». Si vedrà. Fatto sta che l'area, messa in vendita all'inizio dell'anno, oggi appartiene ancora alla Regione perché nelle due aste precedenti non ci sono state offerte. Si partiva da un costo di 260 mila euro, con i successivi ribassi oggi si è arrivati a 234 mila. Per chi fosse interessato, c'è tempo fino al 27 luglio per presentare l'offerta e l'asta si terrà il giorno successivo a Venezia. I candidati dovranno essere pronti a sborsare un gruzzoletto fin da subito; è infatti richiesto il versamento di una cauzione pari al 5% dell'investimento, vale a dire 11 mila 736 euro. La troticoltura risale ai primi del 1900. L'attività è cessata nel 1975 e da allora per il complesso è iniziato un lento ma inarrestabile degrado. Le vasche dei pesci oggi sono invase dalla vegetazione e le tre strutture versano in cattive condizioni. «Perché la Regione vuole vendere la stazione di troticoltura? Perché non attiene alle sue funzioni, semplicemente spiega Bottacin -. L'ente acquisisce sempre numerosi immobili in seguito a lasciti, ma se non sono funzionali rappresentano un costo e basta». I fabbricati di via Cappellari sono tre. Uno di circa 46 metri quadri, ex sede di uffici e di laboratori, all'ingresso dell'area; uno dove trovavano posto gli incubatori, di 96 metri quadri e un terzo da 186 metri quadri distribuiti su tre piani. Il tutto sparso su un'area di 3696 metri quadrati. La speranza di molti è che, nonostante i vincoli legati alla posizione, qualcuno alzi finalmente la mano e decida di riportare ai vecchi splendori quel pezzo di storia di Belluno.