BELLUNO - Una giovane collaboratrice della Cooperativa Croce Blu, un rifugiato politico, una docente dell'Ite Calvi: un incontro casuale, il loro, quello avvenuto lo scorso autunno nel centro linguistico Le Lingue nel Mondo. L'uno alla ricerca di un contatto, l'altra alla ricerca di condivisione di possibili progetti da realizzarsi sul territorio. Dal caso al fatto concreto, alla conoscenza reciproca e scoperta delle potenzialità di uno dei tanti richiedenti asilo accolti nella provincia di Belluno. Quella di Arsène, ingegnere informatico nel suo Paese di origine, la Costa d'Avorio, è una delle tante storie che potrebbero rimanere nell'anonimato, con un passato da raccontare e un futuro da definire, ma un presente certo. Dall'incontro all'idea di valorizzare ciò che già possedeva: la lingua francese, le abilità digitali, la sua umanità e disponibilità. Perché non inserire un rifugiato a scuola come lettore madrelingua? Idea di pochi che ha coinvolto molti, dagli altri docenti di lingua francese alla dirigente scolastica. Sembrava impossibile organizzare documenti e contratti: con l'aiuto della segreteria, della cooperativa e della Prefettura è stato possibile offrire un lavoro per lo stesso numero di ore concesse agli altri lettori madrelingua, e per la lingua francese non è facile trovarne uno: quale occasione migliore? Una sola differenza, Arsène ha preferito continuare la sua esperienza nelle classi di lingua francese, con le professoresse Loriana Pison, Antonella Gabas ed Elena Guazzo fino alla fine dell'anno scolastico, come esperienza di volontariato, offrendo competenze digitali, ricevendo in cambio tanto affetto. Un'esperienza ricca di forte umanità, coinvolgente, professionalmente costruttiva.
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