Archivio riservato per le intercettazioni non ci sono soldi: Procura fuorilegge

Mercoledì 13 Giugno 2018
IL REBUS
BELLUNO Dal 26 luglio entra in vigore la nuova legge sulle intercettazioni, ma in Procura non ci sono i soldi per allestire l'archivio blindato. È preoccupato il procuratore di Belluno, Paolo Luca: se non si rispetterà il segreto imposto sulle intercettazioni telefoniche, con le modalità prescritte dalla norma ne risponderà lui. Ma si trova in un impasse: per realizzare l'archivio riservato e blindato servirebbero 52mila 500 euro. I soldi non ci sono, dovrebbero arrivare dal Ministero. E anche se arrivassero non ci sarebbero comunque i tempi tecnici per fare tutto quello che è necessario (appalti, autorizzazioni varie) entro il 26 luglio. La nuova legge impone che gli atti, le intercettazioni vengano conservati in un archivio riservato gestito «sotto la direzione e la sorveglianza del procuratore della Repubblica, con modalità tali da assicurare la tutela del segreto». Se la difesa vorrà accedervi potranno farlo dopo le identificazioni e verifiche del cancelliere responsabile: potranno comunque solo ascoltare, senza copiarle o trascriverle.
Per fare il punto sulla questione ieri in Tribunale si è riunita la Conferenza permanente per il funzionamento degli uffici giudiziari (l'organismo istituito nel 2015 dopo i passaggi della gestione delle strutture giudiziarie dai Comuni allo Stato). Non sembra esserci via di uscita. «La nostra parte l'abbiamo fatta - si sfoga, dopo la riunione il procuratore Paolo Luca -, non c'è nessun ritardo da parte nostra, ma non siamo autonomi finanziariamente. Gli interventi da fare richiedono stanziamenti dei fondi dal Ministero. E anche con un intervento miracolistico non ci sono i tempi tecnici necessari. Segnaleremo questa situazione di grave difficoltà». E il procuratore è andato oltre: «Qui a Belluno ci sono 6 parlamentari della provincia dovrebbero capire che questa è un'urgenza».
L'unica speranza è che il termine di legge venga prorogato. I lavori da fare sono tanti. La stanza da blindare dove dovrebbero essere ospitate le intercettazioni è già stata individuata. Il procuratore Luca ha già inviato a tutte le forze di polizia le linee guida sulla nuova disciplina: la sua comunicazione risale al 28 febbraio. Da allora sta lavorando anche per lo studio dei lavori da fare. «L'ufficio individuato dovrà avere delle grate alle finestre - spiega Luca- dovranno essere effettuati dei lavori elettrici per sostenere il sistema di dati, l'alimentazione dovrà essere autonoma».
La nuova normativa ha introdotto il divieto di trascrizione anche sommaria delle intercettazioni non rilevanti (preferenze sessuali, vizi privati, salute, opinioni politiche, religione) o delle conversazioni tra l'indagato e il suo difensore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci