«Andare in Friuli non conviene: la Carnia è area dimenticata»

Venerdì 24 Novembre 2017
«Andare in Friuli non conviene: la Carnia è area dimenticata»
IL GIORNO DOPO
Sappada ieri si è risvegliata incredula, dopo un evento inaspettato, sperato dai più, temuto da una parte consistente di paesani.
I FESTEGGIAMENTI
I referendari più attivi hanno festeggiato fino a tarda notte nei bar della vallata, aperti in questo periodo di fuori stagione, quasi fosse una edizione novembrina della Bierfest, cantando accompagnati dalla fisarmonica. Ma al risveglio già è emersa la voglia di dimostrare che con l'impegno di tutti Sappada può assumere in Friuli un posto di primo piano. I rappresentanti del comitato del referendum esprimono la loro gratitudine ai parlamentari friulani, in particolare a Ettore Rosato del Partito Democratico e Massimiliano Fedriga della Lega Nord, entrambi triestini, e alla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Deborah Serracchiani. Senza la loro determinazione la legge su Sappada sarebbe stata dimenticata nei cassetti del Parlamento, come era accaduto nei dieci anni precedenti. Ora si attende la firma del presidente Mattarella e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Se ci saranno ricorsi alla Corte Costituzionale si vedrà in futuro.
I TIMORI
Ma è ormai inevitabile che i sappadini prendano coscienza di essere diventati friulani. Una sensazione che suscita dubbi e timori in molta parte della popolazione, soprattutto quella anziana. I riferimenti medici e sanitari, l'assistenza sociale, i servizi alla persona, cambiamenti che provocheranno disagi. Preoccupazione tra i genitori dei ragazzi delle elementari e delle medie, ora uniti a quelli del Comelico nell'Istituto comprensivo di Santo Stefano, e timori per gli insegnanti, in particolare quelli precari. La stessa struttura amministrativa dovrà andare incontro ad un periodo di ristrutturazione, con il probabile commissariamento del Comune. Le difficoltà del cambiamento non impauriscono i responsabili del comitato referendario, ma danno credito agli allarmi sollevati dai promotori della raccolta di firme per rimanere in Veneto.
I CONTRARI
«Non vedo un futuro vantaggioso per Sappada -dice l'ex sindaco Massimiliano Pachner- perché la Carnia è un territorio abbandonato, e la politica friulgiuliana ha sempre privilegiato la pianura rispetto ai territori montani». Gli fa eco l'ex primo cittadino degli anni Settanta, Giorgino Piller Puicher. «Questo è un gran pasticcio per Sappada -commenta- e mi riservo di presentare le mie riflessioni e considerazioni ai concittadini e alla comunità regionale che ci accoglie».
SODDISFATTI
Chi tira un sospiro di sollievo sono gli operatori economici, soprattutto in riferimento agli impianti di risalita del comprensorio sappadino. Dopo le tribolate stagioni passate, il passaggio di Sappada in Friuli Venezia Giulia potrà offrire all'attuale società proprietaria di seggiovie e strutture d'appoggio le analoghe agevolazioni di cui godono le altre stazioni sciistiche della regione.
Lucio Eicher Clere
Ultimo aggiornamento: 12:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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