Anche l'Infinito in pericolo, ansia per le carte di Leopardi

Venerdì 28 Ottobre 2016
VISSO - Leopardi, ma non solo. Imprevedibile e anarchica, nessuno riesce a fermare la terra, ma, a volerlo, chiunque può saldare le pietre degli uomini. Quelle delle abitazioni, ma anche delle chiese e dei palazzi storici. Nel giorno della nuova conta per l'ultimo terremoto d'ottobre, a piangere i crolli non sono solo le case della modernità, ma anche quelle della storia.
Certo, prima vengono sempre gli uomini e la loro incolumità, ma nel giorno degli elenchi dei danni al patrimonio tribolano anche Leopardi, il poeta, e le sue carte, dove l'Infinito s'incammina. Perché a Visso, uno dei Comuni con più danni, sono ulteriormente peggiorate le condizioni del Palazzo dei Governatori, dove sono conservati i 27 manoscritti (tra cui l'Infinito) del Giacomo nazionale: Bologna si è già offerta di ospitarli per metterli al sicuro, ma doveva accadere prima. Il palazzo è sovrastato dalla chiesa di Sant'Agostino (XIV secolo), sede del Museo civico diocesano, dove il 24 agosto rimase gravemente danneggiato il campanile a vela. Dissesti c'erano stati anche nei due pinnacoli della facciata, con pericolo di altri crolli che due notti fa, dopo le nuove scosse, si sono puntualmente verificati. Il museo è di proprietà della Diocesi, mentre il prezioso patrimonio letterario dei manoscritti leopardiani, Infinito compreso, appartiene al Comune.
Avanti, verso Camerino dove è crollato il campanile della chiesa di Santa Maria in Via. Anche a Castelraimondo (Macerata) è definitivamente inagibile (sono stati riscontrati ulteriori danni) la Torre del Cassero, già lesionata dal terremoto del 24 agosto e messa in sicurezza solo 4 giorni fa. A Matelica, transennate a scopo precauzionale Porta Molini, in Località Tiratori, e la Chiesa della Anime. Chiusa la Chiesa di Santa Teresa per gravi lesioni strutturali interne e anche quella di Sant'Agostino per il crollo parziale del portale. Danni anche nella struttura interna di San Francesco, e nel loggiato. La situazione è peggiorata nella parte dell'arco senza puntellamento e per precauzione e sicurezza verso pedoni e auto in transito la zona è stata chiusa, come momentaneamente è stato chiuso il Museo Piersanti.
Due giorni, fa il ministro Franceschini in visita al deposito dei beni culturali terremotati di Cittaducale, aveva lanciato un'idea: una mostra a Roma con tutte le opere messe in salvo. Per il piacere dell'arte? No, per i soldi. A riguardo basta citare Leopardi: i denari in fondo fanno l'uomo.
I.C.
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