AGRICOLTURA
BELLUNO «Grazie, ma per favore dateci una mano». Dagli

Lunedì 22 Ottobre 2018
AGRICOLTURA
BELLUNO «Grazie, ma per favore dateci una mano». Dagli agricoltori riuniti nella sessantottesima Giornata del ringraziamento, andata in scena ieri a Limana, si alza un appello alla politica. Perché il bilancio della stagione e della manifestazione è stato positivo, certo, ma i problemi non mancano. In un tripudio di frutti della terra, pannocchie, mele e miele ieri gli agricoltori hanno festeggiato una stagione iniziata male ma terminata, tutto sommato, con un buon raccolto. Tuttavia restano in piedi il difficile rapporto della categoria con fauna selvatica e lupo, con raccolti rovinati e predazioni del bestiame.
LA GIORNATA
L'occasione, ieri, era doppia. La Giornata del ringraziamento, sì, ma anche la Festa del miele. Le due manifestazione sono andate a braccetto, rendendo la festa ancora più grande e portando sotto il tendone del pranzo allestito dalla Pro Loco nel parcheggio della chiesa, oltre 600 persone. «L'evento è itinerante spiega Michele Nenz, capo zona di Coldiretti Belluno -, nel 2017 siamo stati a Santa Giustina, prima ancora a Sedico. Otto anni fa, in occasione del sessantesimo, abbiamo fatto tappa nel capoluogo. Cerchiamo di cambiare e di alternare parte alta e parte bassa della provincia. Negli anni siamo andati in Agordo, a Tambre, a Santo Stefano, dove i soci ci chiedono di organizzare l'evento e dove noi, per questioni logistiche, scegliamo di esserci». Il clou è stata la messa delle 10.30 e la successiva benedizione dei trattori, arrivati in corteo e addobbati come da tradizione.
LA FOLLA
Una fila lunga, oltre le aspettative. «Sono arrivati mezzi da Sovramonte, Croce d'Aune, da tutto il Feltrino e naturalmente da Belluno e dintorni prosegue Nenz -. La festa continua ad essere sentita, anche se non si impiega più tanto tempo come una volta per abbellire i trattori e prepararli alla sfilata». È stato comunque un bel vedere. Non sono mancate le autorità. Ha presieduto la messa il vescovo emerito monsignor Giuseppe Andrich, accanto al parroco don Mario di Limana e sul sagrato, a benedizione fatta, si sono succeduti i discorsi del presidente della provincia Roberto Padrin e parlamentari bellunesi. Luca De Carlo di Fratelli d'Italia, Paolo Saviane della Lega e Roger De Menech del Pd quelli presenti.
I NODI DA SCIOGLIERE
Fauna selvatica e normativa. Gli ossi duri con i quali il settore si trova a dover fare i conti quotidianamente sono questi. «In Valbelluna è stato un flagello il cinghiale spiega Nenz -, nella parte alta della provincia hanno dato problemi i cervi mentre per gli allevatori il difficile rapporto con il lupo resta un nodo da risolvere. Ieri abbiamo ringraziato per il raccolto, certo, ma chiediamo alla politica strumenti per gestire questi fenomeni, altrimenti nei lavoratori subentra il senso di frustrazione».
Alessia Trentin
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