È tornato a riunirsi ieri mattina il consiglio direttivo dell'Aci di Belluno nella sede di piazza dei Martiri. Era il primo incontro tra i consiglieri dopo la bufera che nell'ultima seduta si era abbattuta sul presidente Lucio De Mori. Furono due infatti le lettere di sfiducia di altrettanti consiglieri il vicepresidente Tiziano Introvigne e il consigliere Gianpaolo Bottacin. Entrambi sfiduciarono nero su bianco De Mori che però rispose: «Non presenterò mai le dimissioni, né da consigliere né da presidente, perché non ho commesso nulla di contrario alla legge o agli interessi dell'ente».
Dopo questo secco no le acque si sono, per ora, calmate e ieri era il momento di affrontare uniti le grane giudiziarie che attendono l'Aci. Da una parte la questione del recupero del credito dalla Meet Comunicazione, l'organizzatrice della Coppo d'Oro delle Dolomiti. Dall'altra la citazione in Tribunale, di una seconda società: una questione legata sempre alla questione dei crediti vantati dall'ente, a cui dovrà far fronte l'Aci con un incarico a un legale.
E così ieri l'ente ha dato incarico a un avvocato sia per l'udienza in vista che per rispondere all'avvocato Federico Tedeschini di Roma che assiste la Meet. Dopo una delibera del direttivo Aci che il 21 novembre revocò l'incarico alla società romana per l'organizzazione della Coppa d'Oro, con una lettera del legale di Roma la Meet minacciò una causa milionaria. «Ritirate la delibera che revoca l'incarico in autotutela o procederemo», aveva detto il professor Tedeschini di Roma. Ora l'Aci risponderà: tra le ipotesi c'era anche quella di sospendere temporaneamente gli effetti di quel provvedimento.
Non si sa però come sia andata e quale sia stata ieri la decisione dei consiglieri. L'ordine di scuderia infatti è quello di non far filtrare notizie ed è ormai impossibile sapere qualcosa delle decisioni prese.
La bufera in direttivo e le grane giudiziarie non mancheranno sicuramente di far discutere anche nella prossima assemblea soci.
Dopo questo secco no le acque si sono, per ora, calmate e ieri era il momento di affrontare uniti le grane giudiziarie che attendono l'Aci. Da una parte la questione del recupero del credito dalla Meet Comunicazione, l'organizzatrice della Coppo d'Oro delle Dolomiti. Dall'altra la citazione in Tribunale, di una seconda società: una questione legata sempre alla questione dei crediti vantati dall'ente, a cui dovrà far fronte l'Aci con un incarico a un legale.
E così ieri l'ente ha dato incarico a un avvocato sia per l'udienza in vista che per rispondere all'avvocato Federico Tedeschini di Roma che assiste la Meet. Dopo una delibera del direttivo Aci che il 21 novembre revocò l'incarico alla società romana per l'organizzazione della Coppa d'Oro, con una lettera del legale di Roma la Meet minacciò una causa milionaria. «Ritirate la delibera che revoca l'incarico in autotutela o procederemo», aveva detto il professor Tedeschini di Roma. Ora l'Aci risponderà: tra le ipotesi c'era anche quella di sospendere temporaneamente gli effetti di quel provvedimento.
Non si sa però come sia andata e quale sia stata ieri la decisione dei consiglieri. L'ordine di scuderia infatti è quello di non far filtrare notizie ed è ormai impossibile sapere qualcosa delle decisioni prese.
La bufera in direttivo e le grane giudiziarie non mancheranno sicuramente di far discutere anche nella prossima assemblea soci.
