«Il mio dolore è anche per tutto Fiumicello». Giulio

Venerdì 5 Febbraio 2016
«Il mio dolore è anche per tutto Fiumicello». Giulio non c'è più. E sua mamma, Paola Deffendi, con queste parole, contenute in un'e-mail inviata ieri mattina ad un amico di famiglia, riesce a trovare un pensiero anche per il piccolo paese della Bassa friulana in cui vive e in cui suo figlio aveva frequentato le elementari e le medie, dove era stato nominato "sindaco dei giovani" prima di partire per abbracciare il mondo e inseguire così il suo sogno. Perché gli anni lontano da casa lo scriveva lo stesso Giulio Regeni in un messaggio inviato dal New Mexico nel periodo in cui frequentava il Collegio del mondo unito negli Stati Uniti, dopo la borsa di studio vinta nel 2005, «ci danno la possibilità di diventare autonomi e di vedere le cose sotto nuove prospettive, caratteristiche che nel mondo d'oggi sono essenziali».
Ora, Giulio non c'è più. Il sogno che inseguiva si è infranto per sempre con il ritrovamento del suo corpo straziato. I suoi genitori, Paola e Claudio, si sono chiusi, com'è comprensibile, nel loro dolore, con il riserbo e la compostezza che ha caratterizzato questa vicenda: la madre, che pure ieri mattina aveva risposto con un «grazie» via Whatsapp alle condoglianze ricevute, non ha più risposto ai cronisti, almeno fino al tardo pomeriggio. Anche il Friuli, come tutta Italia, dopo aver sperato per giorni che il ventottenne potesse far ritorno a casa sano e salvo, ha dovuto arrendersi alle tragiche notizie arrivate dall'Egitto. L'Arcivescovo di Gorizia, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, che ieri ha sentito il parroco di Fiumicello, don Luigi Fontanot, ha espresso «vicinanza ai familiari di Giulio e a tutta la comunità di Fiumicello provata da questa tragedia», sia da parte sua personale sia della Diocesi che guida. Nei giorni scorsi, il presule aveva seguito con particolare partecipazione l'evolversi della vicenda, sperando in una sua positiva conclusione. Ma il ritrovamento di quel corpo senza vita ha spento ogni speranza. Monsignor Redaelli farà giungere un suo messaggio alla fiaccolata silenziosa di domenica a Fiumicello. Il Comune ha invitato tutti a partecipare in segno di solidarietà al corteo che si snoderà dal municipio fino al piazzale della scuola media in cui Giulio era stato "sindaco dei ragazzi". Ieri, sull'istituto, come su altri edifici pubblici del paese, sono comparse le bandiere listate a lutto. Il sindaco Ennio Scridel, che nei giorni scorsi aveva fatto anche da tramite fra la famiglia e i media, ha convocato la giunta: è stato proclamato per domenica il lutto cittadino ed è stata annullata la festa di San Valentino. Decisa anche l'intitolazione a Giulio Regeni del centro di aggregazione giovanile del paese friulano. «A Fiumicello siamo unitissimi, è come se fosse venuto a mancare un figlio nostro», ha detto Scridel. «Il paese è vicino al dolore della famiglia», gli ha fatto eco don Fontanot.
Tante le reazioni nel mondo politico regionale per la morte del ventottenne. La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, nonché vicesegretaria del Partito democratico, Debora Serracchiani ha affidato il suo messaggio a un tweet: «Sgomento e cordoglio per la giovane vita spezzata di Giulio Regeni, ora chiediamo sia fatta luce su dramma terribile».
Si augura che «sia fatta chiarezza al più presto sugli ultimi momenti di vita del nostro corregionale» anche il presidente del Consiglio regionale Fvg Franco Iacop, che ha parlato di «una scomparsa violenta e repentina, ma inaccettabile perché avvenuta in una terra di cui» Giulio Regeni, che in Egitto stava lavorando alla sua tesi di dottorato per Cambridge, «amava lingua e cultura».
A chiedere con forza «verità e giustizia» sulla sua terribile fine è anche il popolo del web, con i moltissimi post apparsi sui social network.
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