Urla e schiaffoni ai bimbi: maestre indagate, asilo sequestrato

Domenica 4 Marzo 2018
Urla e schiaffoni ai bimbi: maestre indagate, asilo sequestrato
LA DENUNCIA
PORDENONE Urla, punizioni e schiaffi stridono con le immagini della scuola per l'infanzia colorata di giallo e verde, dove elefanti, gufi e scimmiette passeggiano da un muro all'altro per rallegrare i bimbi. Nella sala mensa, a metà gennaio, i carabinieri del Nucleo operativo di Pordenone hanno nascosto una telecamera che ha ripreso tutto: momenti sereni e tensioni. Come quando la maestra perde il controllo e comincia ad aggredire verbalmente i piccoli. Le immagini? «Insopportabili», hanno detto ieri gli investigatori dopo aver eseguito due misure interdittive e sequestrato l'ex asilo parrocchiale di Orcenico Superiore (Pordenone), da otto anni gestito dalla coop La piccola perla e aperto per bimbi dai sei mesi ai 5 anni. Quando i carabinieri hanno depositato in Procura i filmati, il pm Andrea Del Missier, in accordo con il procuratore Raffaele Tito, ha deciso di far cessare quelli che giuridicamente ha inquadrato come maltrattamenti aggravati dal fatto che sono stati commessi su una ventina di bambini affidati per ragioni di educazione e cura.
VENDETTA
Non sono stati i genitori a rivolgersi ai Carabinieri. E nemmeno don Arturo Rizza, che pur aveva chiesto al vescovo che la scuola tornasse parrocchiale perché aveva dubbi sul livello di preparazione del personale. Potrebbe essere stata una vendetta, come adombra l'avvocato Alberto Cassini, che tutela due socie della cooperativa: «Tutto nasce dalle dichiarazioni di una maestra che non è stata assunta dopo un periodo di prova. Nessun genitore ha mai manifestato problemi e adesso vogliamo costruire un processo perché la maestra alza la voce?». In molti a Orcenico Superiore difendono le maestre, anche se qualche mamma aveva tolto il figlio dall'asilo perché aveva notato un cambiamento: piangeva, era triste e non mangiava.
Il video che in 2 minuti e 21 secondi mostra alcuni episodi ha spiazzato tutti. Una stretta al cuore. Si vedono i bimbi all'ora di pranzo. Sono vivaci, alcuni fanno i capricci e sono eccitati. Una maestra spunta dalla cucina, batte sulla porta e urla: «Voglio le bocche chiuse! Non è che possa star qua sempre a urlare. Sieditiii! Rimani seduta... L'hai finitaaa?». A leggerle sembrano frasi innocue, ma se si ascoltano fanno un altro effetto. Il gip Monica Biasutti ha guardato e ascoltato. Ritiene che le insegnanti si siano dedicate «sfrenatamente» a metodi educativi non ammessi, che si siano imposte «con violenza approfittando della vulnerabilità dei bambini» e che sia «altamente probabile» che possano «continuare imperterrite» a usare simili metodi.
INTERDETTE
Due sono state interdette per la durata di un anno: Antonella Benedet, 46 anni, socia della cooperativa e Nicole Gallo, 20, alla sua prima esperienza lavorativa («Mi avevano detto di fare così», si è giustificata con gli inquirenti). Alla Benedet è stata imposta un'ulteriore limitazione: per un anno le saranno impediti l'esercizio di imprese e gli uffici direttivi. Altre tre persone sono state indagate e, per impedire che possano reiterare il reato, il gip ha posto sotto sequestro preventivo la scuola. La Procura ritiene che la direttrice della scuola - Debora Amore, socia della coop e responsabile di un'altra struttura ad Azzano Decimo - non abbia vigilato e contenuto il sistema educativo adottato dalle colleghe. Nei guai anche la cuoca e una stagista per non aver impedito le sfuriate delle maestre.
È dal novembre 2009 che la scuola è affidata alla coop. Lo scorso novembre i carabinieri hanno ricevuto una segnalazione e hanno cominciato a cercare riscontri. Gli investigatori parlano di maestre che si sfogano urlando ai bambini, che perdendo la pazienza se una piccola sbatte il biberon pieno d'acqua sul tavolino o un bimbo fa cadere il bicchiere sul pavimento. Nella sala mensa cala il silenzio quando la maestra perde le staffe. «Siediti! Rimani seduta! L'hai finita?», grida alla piccola che non riesce a star ferma.
SPOSTATI DI PESO
I bimbi vengono alzati di peso per essere spostati, colpiti con schiaffetti su mani, nuca e guance. In un caso le immagini mostrano la maestra che colpisce in testa un bambino con una bottiglietta di plastica, leggermente, e gli urla: «Stai zitto». E ancora: «Capisci? Mi sono rotta...». «Talvolta - spiega il tenente colonnello Marco Campaldini - davano schiaffi facendo sbattere il volto del piccolo sul tavolino o urlavano mettendosi con faccia a pochi centimetri dal volto del piccolo». Si è parlato anche di un bambino trascinato per punizione all'esterno della scuola e lasciato al freddo per un paio di minuti. «Adesso vediamo chi è il prossimo che va a darsi una rinfrescata», dice la maestra rientrando.
Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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