Uomo ferito nel Trentino, scatta la caccia all'orso

Lunedì 24 Luglio 2017
Uomo ferito nel Trentino, scatta la caccia all'orso
TRENTO - Un orso ha ferito un uomo che passeggiava col cane nei boschi del Trentino e la politica non ha tardato a riaccendere le polemiche sulla pericolosità. Non è infatti così distante nella memoria l'episodio che nel 2014 coinvolse l'orsa Daniza. A Ferragosto, in presenza dei propri cuccioli, aggredì un fungaiolo nei boschi di Pinzolo e fu decisa la cattura, ma non sopravvisse alla narcosi, l'11 settembre, con uno strascico di polemiche, manifestazioni e vicende giudiziarie. Così ora da una parte c'è la Provincia autonoma di Trento, che come nel 2014 si occupa di ricostruire l'accaduto attraverso i suoi tecnici, e di valutare provvedimenti per la sicurezza di residenti e turisti, dall'altra le opposizioni, che accusano l'amministrazione di non pensare ai cittadini e di essersi sostanzialmente lasciata sfuggire di mano il progetto Life Ursus, di reintroduzione dei plantigradi sul territorio. Quello di sabato sera è stato solo l'ultimo episodio d'incontro uomo-orso. Nel 2015 era stata la volta di un runner, in val Manara. Qualche giorno fa invece un motociclista era caduto cercando di evitare un'orsa e due cuccioli che gli avevano attraversato la strada, in Val Rendena.
L'uomo che si è trovato sabato sera di fronte un orso ha 70 anni, trentino di Cadine, ed è all'ospedale Santa Chiara di Trento in condizioni non gravi, per una zampata a un braccio e dei graffi a una gamba, dovuti alla fuga lungo un dirupo. Si trovava nei boschi nella zona dei laghi di Lamar. I forestali trentini hanno raccolto dei campioni di pelo, per cercare d'identificare l'esemplare. L'amministrazione provinciale, attraverso l'assessore all'ambiente, Michele Dallapiccola, ha ribadito: «È urgente che il Governo si faccia carico dell'approvazione della norma di attuazione da noi depositata da più di un anno, unica strada che può consentirci di rimuovere gli esemplari pericolosi». Già allestita una squadra di emergenza con cani e annunciata «un'ordinanza urgente del presidente Ugo Rossi che consentirà la rimozione dell'esemplare». I partiti di opposizione però hanno reagito accusando la Provincia di non essere in grado «di garantire la sicurezza pubblica», secondo Maurizio Fugatti (segretario della Lega nord) e chiedendo attraverso Giacomo Bezzi (Fi) un Consiglio provinciale straordinario. È ora di «fare piazza pulita di questa invasione», intima Claudio Civettini (Civica Trentina). Ferme a difendere i plantigradi le associazioni animaliste, con l'Enpa «pronta a una mobilitazione totale nel caso in cui la situazione dovesse sfuggire di mano». Il Wwf che ricorda come per la convivenza siano applicabili «i protocolli previsti dal piano d'azione per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi (Pacobace)» e la Lav che chiede alla politica di abbassare i toni, riferendo di avere preallertato il proprio ufficio legale.

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