Ue, Tajani rassicura: governo stabile E Gentiloni chiarisce con Juncker

Sabato 24 Febbraio 2018
Ue, Tajani rassicura: governo stabile E Gentiloni chiarisce con Juncker
IL CASO
ROMA «Io sono qua oggi occupandomi di questioni europee, il presidente Juncker non c'è, forse è troppo impegnato a seguire la campagna elettorale in Italia». Alla giornata europea dell'industria, organizzata dall'agenzia europea per le piccole e medie imprese, Antonio Tajani partecipa prima del consiglio europeo. Il presidente del Parlamento europeo è caustico nei confronti della sortita del presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker che il giorno prima aveva parlato di un dopo voto in Italia da «scenari peggiori» per un «governo non operativo».
LA POLEMICA
Dopo il tonfo della borsa e lo spread che è schizzato in alto, Juncker ha ritrattato, ma l'irritazione resta forte. A destra come a sinistra degli schieramenti che si fronteggiano in campagna elettorale. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, arriva a Justus Lipsius per partecipare al vertice informale dei Ventisette che si occupa di bilancio comunitario e non ha voglia di tenere alta la polemica. «Mi pare che Jean-Claude Juncker abbia chiarito ieri con la sua dichiarazione la realtà e le sue posizioni». In effetti il lussemburghese si era appena di nuovo scusato sostenendo di essere stato «frainteso» e dicendosi certo che l'Italia dopo il 4 marzo «avrà un governo che lavora». Della esternazione di Juncker non si parla nemmeno a margine del vertice. «Juncker ha chiarito la sua posizione - sostiene Tajani - ora bisogna lasciare gli italiani liberi di decidere. Sono convinto che si daranno un governo stabile. Mai sottovalutare l'intelligenza del popolo italiano». Il risultato elettorale è quanto mai incerto. Ancora molto ampia la percentuale degli indecisi e i sondaggi più volte hanno dimostrato tutti i loro limiti. Sulla gaffe di Juncker nessuno ha voglia di aggiungere altro, anche se a Bruxelles si incrociano ancora una volta le dita dopo averlo fatto in occasione delle presidenziali in Francia e delle politiche in Germania. Si parla indirettamente di migranti a Bruxelles e di come obbligare i paesi dell'Est Europa - attraverso i fondi strutturali - che non vogliono prendersi le quote. «Penso sia una buona idea rispettare le regole del Trattato - sostiene Tajani - non si può dire che vanno bene quando le cose vanno bene per il proprio paese e poi non vengono rispettare quando non è conveniente».
L'IMMAGINE
C'è voglia di dare risposte ai cittadini dei Ventisette che nutrono dubbi sull'efficacia della Comunità, non memori cosa era l'Europa solo sessanta anni fa. «L'Europa lavora insieme ed è il modo migliore per battere le posizioni populiste ed anti europee». Gentiloni esce dal vertice Ue-Unione Africana, con a fianco la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron. Lavorare sui paesi africani per offrire loro un futuro, significa affrontare alla radice il problema della migrazioni. L'immagine dei tre parla da sola, ma c'è un altro capitolo che riguarda il rapporto tra Ue e cittadini e riguarda il meccanismo che permetterebbe, già alle elezioni del 2019, agli elettori di votare anche per il presidente della Commissione Ue. Il Parlamento Europeo, ricorda Tajani, «è favorevole a rafforzare una prassi», quella degli Spitzenkandidaten, «che avvicina i cittadini alle istituzioni e rafforza la democrazia in seno all'Ue».
Marco Conti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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