Padoan cambia il Pil «Conta il benessere»

Venerdì 24 Marzo 2017
Padoan cambia il Pil «Conta il benessere»
Nel Documento di economia e finanza che il governo presenterà il 10 aprile ci sarà per la prima volta una serie di indicatori del benessere per assicurare strategie e obiettivi economici equi e sostenibili. Una scelta che «cambia la prospettiva della politica economica». Parole del ministro dell'economia Pier Carlo Padoan che ha dato l'annuncio. L'Italia è il primo paese del G7 a fare questa mossa.
Il tema degli indicatori di benessere nel Def è uno dei più interessanti. Si tratta di indicatori che misurano il progresso economico effettivo (nozione più ampia del pil) utile per verificare «se il benessere dei cittadini è migliorato o meno» e avere indicazioni sui cambiamenti da fare «concretamente nell'indirizzo di politica economica in settori specifici e con obiettivi specifici», ha indicato Padoan. In sostanza, si tratta di una base quantitativa utile per incorporare nelle scelte di bilancio una dimensione di equità sociale, «senza la quale le riforme in quanto tali sono armi non efficaci, spuntate», ha aggiunto il ministro.
La dimensione tecnica della novità del Def l'ha spiegata l'ex ministro Enrico Giovannini, che ha lavorato nel comitato ad hoc istituito con la riforma del bilancio l'anno scorso. Si è partiti da 130 indicatori individuati dall'Istat via via ridotti: «Ora c'è un numero di indicatori ragionevole, sul quale il governo può fare previsioni e simulazioni sulla base delle politiche» delineate con il Def, ha detto Giovannini. Tra gli indicatori quelli su ambiente, lavoro, disuguaglianze sociali.
Le altre due novità della giornata riguardano le discussioni in corso con Bruxelles sulla manovra di 3,4 miliardi e sul piano di riforme, che il governo dovrà inviare alla Commissione entro metà aprile, e le proposte italiane al G7 finanziario di Bari. Stando a fonti informate, Padoan dovrebbe proporre agli altri ministri di aprire un confronto sulla tassazione della digital economy per definire una linea comune a livello globale sull'imposizione fiscale dei colossi del Web. Francia e Germania sarebbero disponibili a dare il loro sostegno.
Quanto alle discussioni sulla manovra correttiva, oggi Padoan incontrerà al Tesoro il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis. L'incontro servirà a fare il punto sulla preparazione della manovra, ma saranno sul tavolo anche le riforme per rendere l'economia italiana più competitiva. Nell'esercizio di sorveglianza economica di aprile, infatti, non ci sarà solo la manovra per evitare la procedura Ue per violazione della regole di riduzione del debito, ma anche la valutazione su quanto l'Italia ha fatto per correggere gli squilibri macroeconomici ritenuti «eccessivi». Bruxelles ha indicato recentemente che l'azione di riforma in Italia nel 2016 è rallentata a causa degli sviluppi politici interni.
La Commissione non ha intenzione di aprire procedure su questo terreno, tuttavia segue la questione. Ieri Dombrovskis ha indicato che le sfide per l'Italia vanno oltre la manovra di 3,4 miliardi perché «spaziano dall'alto debito pubblico e privato alla bassa produttività alla bassa crescita potenziale alla necessità di rafforzare la competitività del paese». Negli anni scorsi, ha aggiunto l'esponente comunitario, il governo ha presentato riforme «abbastanza ambiziose e per questo ci aspettiamo un piano ambizioso che sia in grado di affrontare tali sfide».
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