Morto in gita, la famiglia: «Indagate 6 compagni»

Giovedì 23 Marzo 2017
Morto in gita, la famiglia: «Indagate 6 compagni»
La notte della tragedia c'erano sei ragazzi con Domenico Maurantonio, il 19enne studente del liceo Nievo di Padova, precipitato dal 5. piano dell'hotel Da Vinci di Milano mentre era in gita all'Expo. Ebbene, era la notte del 9 maggio 2015 e tutti i ragazzi avevano bevuto. E qualcuno dei suoi compagni di classe avrebbe tenuto per le gambe Domenico fuori della finestra prima di precipitare. La presunta dinamica è stata ricostruita ieri davanti al gip di Milano, Paolo Guidi, dall'avvocato Eraldo Stefani, legale dei genitori dello studente che si oppone all'archiviazione dell'inchiesta dei pm Alberto Nobili e Giancarla Serafini: per loro Domenico era da solo. E la caduta è stata accidentale, forse causata da un capogiro. L'avvocato Stefani chiede al giudice Guidi di ordinare nuove indagini, o un'imputazione coatta per omicidio colposo nei confronti di 6 ex compagni di scuola. La prova della presenza di altre persone in compagnia di Domenico nel momento della tragedia? L'avvocato chiede che si compari un profilo genetico trovato sulla mano del ragazzo. Gli inquirenti hanno invece creduto ai compagni di Domenico che hanno sempre raccontato come sia uscito dalla camera. Ma per i consulenti tecnici del legale della famiglia, il pigiama e i boxer di Domenico non sarebbero caduti assieme allo studente padovano. Qualcuno li avrebbe messi dopo la tragedia accanto al cadavere. I consulenti hanno eseguito 30 esperimenti in un contesto accostabile alla macabra scena nella quale è morto Domenico facendo anche un video. Sono immagini agghiaccianti con il corpo del 19enne che vola dal quinto piano: il filmato si conclude ancora peggio con Domenico finito su una scalinata di tre gradini, distante da dov'è stato trovato.
Ora il gip milanese deciderà se archiviare l'inchiesta o ordinare nuove indagini o anche ordinare l'imputazione coatta nei confronti dei sei ex compagni indicati dal legale della famiglia Maurantonio.
«Io ho la massima fiducia nella magistratura, finora hanno indagato a lungo e lasciamo che le indagini si concludano - commenta la prof. Maria Grazia Rubini, ex preside del liceo Nievo di Padova - Quella tragedia mi ha fatto soffrire molto. Ho condiviso la sofferenza dei genitori e sofferto anche sul piano personale. Sono stata minacciata e ho ricevuto anche parole molto gravi. Ho fatto quello che, in cuor mio, dovevo fare. Compreso il diploma alla memoria».
Ora gli ex compagni di classe della quinta E sono tutti fuori dal liceo. Ma il 10 maggio dello scorso anno si sono ritrovati nel cortile della scuola per commemorare Domenico. Gli ex compagni di stanza di Domenico sono stati interrogati diverse volte dagli investigatori della Squadra omicidi della Mobile di Milano. Hanno sempre dichiarato che stavano dormendo nel momento della tragedia. Uno, in particolare, ha raccontato che Domenico prima di mettersi a letto è andato a lavarsi i capelli in bagno. Erano in tre nel letto matrimoniale. Domenico era in mezzo. Erano le 5,30 del mattino.
L'unica cosa che ricordo è che mentre mi addormentavo avevo Domenico alla mia sinistra. Indossava una maglietta e dei pantaloncini scuri. Alle 6,30 avevo la luce in faccia, mi sono svegliato, ho notato l'assenza di Domenico, ho pensato fosse in bagno e mi sono riaddormentato. Si sono svegliati alle 7,39 e Domenico era già morto.
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