MERCATI
ROMA Ventisei punti guadagnati in un giorno è un nuovo record per

Martedì 22 Maggio 2018
MERCATI
ROMA Ventisei punti guadagnati in un giorno è un nuovo record per lo spread Roma-Berlino, arrivato ieri a toccare i 190 punti, il massimo da giugno 2017, prima di chiudere a 185. Mancavano giusto gli analisti di Fitch a buttare benzina sul fuoco del differenziale di rendimento tra Bt e Bund. «Sono aumentati i rischi per il profilo di credito sovrano, in particolare attraverso un allentamento di bilancio e un potenziale danno alla fiducia», hanno sentenziato dall'agenzia di rating, la prima tra le big che giudicano il debito a dare un giudizio sul programma di governo M5s-Lega. Era da giorni che le banche d'affari parlavano del campanello d'allarme in Italia e delle cannonate alla fiducia che possono sfuggire a chi non maneggia con la dovuta cura la gestione del debito e i rapporti con l'Europa. E in effetti già da giorni il famoso spread dà i suoi segnali di tensione sui titoli di Stato italiani. Ma le parole di Fitch hanno fatto molto di più. Il rendimento del benchmark decennale ha raggiunto il 2,42%, il massimo da fine marzo dell'anno scorso (per poi chiudere a quota 2,37%). Mentre quello sulla scadenza biennale si è riportato in territorio positivo, salendo fino a 0,21%, il massimo da dicembre 2016.
Non solo. Dalla chiusura di martedì scorso quando sono circolati i primi contenuti del programma di governo, lo spread Btp/Bund ha allargato, come dicono i tecnici, di circa sessanta punti base. Ma dal minimo toccato il 25 aprile scorso lo spread è risalito di quasi 80 scalini, quando il rendimento del decennale viaggiava sull'1,73%. Questo vuol dire che i nostri titoli di Stato con scadenza 10 anni rendono lo 0,70% in più rispetto a meno di un mese fa, ben più di quanto rendesse ieri un Bund tedesco (lo 0,54%). È tutta qui la differenza di fiducia tra chi investe in titoli italiani e chi punta invece su quelli tedeschi. E quindi anche del conto degli interessi sul debito. Nello stesso tempo, i contratti credit-default swap quinquennali sul debito italiano, che assicurano dal rischio d'insolvenza, sono balzati a 135 punti base dagli 85 di aprile,
La consolazione, è che invece, Piazza Affari ha retto il colpo. Certo, la giornata è stata all'insegna del nervosismo, ma alla fine indice Ftse Mib ha segnato un calo finale apparente dell'1,52% che, depurato dall'impatto del pagamento dei dividendi per 19 grandi società, equivale a un risultato sopra la parità (+0,2%).
IL FARO
Fin dove arriva l'allarme di Fitch? Il punto, per gli analisti, è che le politiche concordate dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega, «due dei partiti più populisti ed euroscettici d'Italia, «confermano l'impegno dei partiti verso misure che implicano una politica fiscale espansiva, aumentano l'incertezza sul settore bancario italiano e rendono più probabili gli scontri con le autorità dell'Eurozona». Per esempio, il reddito di cittadinanza, la flat tax e cambiamenti all'età pensionabile «aumenterebbero significativamente il deficit dal 2,3% del Pil dello scorso anno». Nello stesso tempo, le misure proposte per aumentare le entrate fiscali «non controbilancerebbero questi impegni», tanto da rendere il programma «non in linea con l'obiettivo di riduzione del debito pubblico del governo in arrivo». Fitch scomette dunque che l'anno prossimo il deficit superi il 2% del Pil previsto in primavera. Risultato per il giudizio sul debito? «È incerto», dicono gli analisti, «in che misura questi rischi si tradurranno in una valutazione creditizia più debole». Tutto dipenderà «dalla capacità del governo di realizzare il programma», ma il contratto, insistono, «è incoerente con l'obiettivo affermato di ridurre il debito».
Il mercato per ora ha incassato il colpo, con una certa violenza nel giorno della presentazione del nome del candidato premier al Quirinale. E non ha potuto nemmeno registrare le prove di rassicurazione del tardo pomeriggio di Luigi Di Maio e Matteo Salvini. «Nessuno ha niente da temere», ha detto il leader della Lega.
Roberta Amoruso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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