Meno contribuenti optano, ma tra chi lo fa, l'80% sceglie i cattolici

Lunedì 24 Luglio 2017
VENEZIA - Diminuiscono le firme dei contribuenti italiani per l'8 per mille. Ad esprimere la scelta, nel 2013, furono 18.688.000 italiani, scesi a 17.743.000 nel 2014 e a 17.443.000 nel 2015. Lo rende noto il Ministero delle Finanze. E diminuisce anche la percentuale di contribuenti che opta per destinare l'8 per mille alla Chiesa cattolica, storicamente l'organizzazione religiosa che nella ripartizione riscuote la maggior fiducia dagli italiani. A scegliere la Chiesa cattolica, nel 2013, furono oltre 15 milioni di contribuenti, il 37,04% percentuale che scende al 35,39% nel 2014 e al 34,20 nel 2015, che corrisponde a quasi 14 milioni di contribuenti. Ma tra quelli che una scelta la esprimono, l'opzione Chiesa cattolica è solida: l'81% nel 2013, ancora l'81% nel 2014, un filo sotto l'80% nel 2015.Ma nel 2004 sfiorava il 90%. La Chiesa cattolica mantiene comunque una larghissima preminenza, con quasi 14 milioni di firme, mentre la seconda organizzazione religiosa, la Chiesa Valdese, ne riceve poco più di 500mila. In percentuale riferita al totale assoluto dei contribuenti (cioè comprendendo anche quelli che non effettuano alcuna scelta), se la Chiesa cattolica è al 34%, la Chiesa Valdese è all'1,28% ed è il solo altro marchio religioso a superare l'un per cento: tutte le altre organizzazioni religiose sono allo zero virgola. Merita tuttavia registrare l'ottima performance dell'Unione Buddhista Italiana, che nel 2013 venne scelta da meno di 72mila contribuenti, mentre nel 2015 a firmare per l'organizzazione sono stati più di 173mila contribuenti, ben oltre il doppio di due anni prima. Le percentuali sono ancora basse, rispetto a quelle della Chiesa cattolica, ma l'andamento percentuale è significativo: 0,18% nel 2013; 0,31% nel 2014; 0,42% nel 2015.
A scegliere di destinare l'8 per mille allo Stato sono soltanto il 6,22% dei contribuenti nel 2015 (erano il 6,55% nel 2013).

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