Mazzacurati malato: non tornerà Battaglia in aula sulle confessioni

Venerdì 27 Gennaio 2017
Mazzacurati malato: non tornerà Battaglia in aula sulle confessioni
Un'udienza di battaglia a tutto campo tra accusa e difesa sulla possibilità di utilizzare al processo Mose i verbali contenenti le confessioni rese, nell'estate del 2013, dall'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, l'ingegner Giovanni Mazzacurati, che ora è sofferente di «demenza senile in stato avanzato» e non potrà sedersi in aula a ripetere le accuse, e neppure essere processato.
Dopo aver ascoltato la relazione dello psichiatra Carlo Schenardi, il quale ha confermato l'incapacità di Mazzacurati dopo averlo visitato in California, il pm Stefano Ancilotto ha chiesto al Tribunale di acquisire quei verbali per poterli utilizzare come prova nei confronti degli otto imputati. Il magistrato ha sostenuto che non vi erano le condizioni, tra il 2013 e il 2014, per prevedere che Mazzacurati si sarebbe ammalato in maniera così grave, e dunque non esistevano i presupposti per attivare un incidente probatorio, quella procedura che consente al giudice di raccogliere le dichiarazioni di un testimone, prima del processo, dando ai legali la possibilità di contro esaminarlo per verificare la fondatezza delle confessioni.
Tesi non condivisa dalla difesa che ha sparato una serie di bordate per dimostrare, al contrario, che fin dall'estate del 2013 vi erano precisi elementi per prevedere un peggioramento di Mazzacurati. E che la Procura poteva, anzi doveva, agire di conseguenza per garantire il diritto di difesa. L'avvocato Alessandro Moscatelli, legale dell'ex eurodeputata Lia Sartori (contro la quale Mazzacurati è il principale accusatore) ha depositato una cartella clinica dell'ospedale di Mirano nella quale, già nel giugno del 2013, veniva evidenziato un deficit di memoria e problemi di deambulazione dell'ingegnere. Nell'agosto del 2013, dopo un mese agli arresti domiciliari per turbativa d'asta, Mazzacurati fu rimesso in libertà per motivi di salute: «Le sue condizioni erano dunque conosciute», ha sostenuto Moscatelli chiedendo, assieme agli altri difensori, che i verbali dell'ex presidente del Cvn non vengano acquisiti al processo.
Emanuele Fragasso, legale dell'ex presidente del Magistrato alle acque, Maria Giovanna Piva, ha chiesto al Tribunale di accertare di quali documenti sanitari fosse in possesso la Procura nel 2013 in relazione allo stato di salute di Mazzacurati. I difensori dell'ex ministro Altero Matteoli, e dell'ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, gli avvocati Francesco Compagna, Gabriele Civello e Carlo Tremolada, hanno denunciato il rischio di una grave violazione del diritto di difesa nel caso di acquisizione dei verbali senza possibilità di contraddittorio. L'avvocato Marco Vassallo, legale dell'imprenditore Erasmo Cinque, ha ricordato che la difesa chiese l'incidente probatorio fin dal 2014, ma il Tribunale per i ministri, che all'epoca si occupò della posizione di Matteoli, rigettò inspiegabilmente l'istanza. Pochi mesi più tardi Mazzacurati, dopo la morte del figlio Carlo, noto regista cinematografico, se ne andò negli Usa assieme alla moglie e nessuno glielo impedì. Da allora non ha fatto più ritorno in Italia.
La difesa ha chiesto, infine, che nel caso in cui il Tribunale decidesse di acquisire i verbali di Mazzacurati, si provveda all'ascolto delle registrazioni audio in aula, per rendersi conto dello stato confusionale in cui, a tratti, si trovava l'ex presidente del Cvn. I giudici decideranno entro il 7 febbraio. Quasi tutti gli imputati hanno accettato di essere ascoltati: le loro deposizioni inizieranno nell'udienza fissata il 9 febbraio.
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