Londra, le vittime salgono a 58 Lo Iuav ricorda Gloria e Marco

Domenica 18 Giugno 2017
Londra, le vittime salgono a 58 Lo Iuav ricorda Gloria e Marco
Sale tragicamente a 58 il numero delle vittime dello spaventoso incendio di Londra. «Un numero che può cambiare: spero davvero che non succederà, ma può aumentare ancora», ha avvertito ieri Stuart Cundy, comandante della polizia metropolitana, alludendo al fatto che la cifra indica i dispersi che non hanno più dato notizie di sé da quella terribile notte, ma le autorità non escludono che nella Grenfell Tower potessero trovarsi anche altre persone al di là degli inquilini ufficialmente censiti. Ad ogni modo per ora sono solo 16 i corpi recuperati, fra i quali però non ci sono quelli di Gloria Trevisan e Alberto Gottardi, circostanza che finisce inevitabilmente per allungare i tempi di individuazione e rimpatrio delle salme dei due fidanzati e architetti veneti.
Le comunità di Camposampiero e San Stino di Livenza si tengono pronte per l'aventualità di esequie congiunte i sindaci Katia Maccarrone e Matteo Cappelletto sono in costante contatto. «Ma è presto anche solo per pensare ai funerali, visto che al momento non sono ancora stati ritrovati né tantomeno identificati i resti dei due ragazzi», spiega l'avvocato Maria Cristina Sandrin, legale della famiglia Trevisan. Lungaggini inevitabilmente destinate ad aumentare lo strazio dei parenti. In queste ore Manuela Disarò, mamma di Gloria, ha raccontato a don Claudio Bosa la toccante tenerezza dell'ultima chiamata ricevuta dalla figlia: «Mi ha confidato riferisce il parroco che Gloria le ha detto delle cose al telefono da Londra che non si erano mai dette prime». Gianni Gottardi, papà di Marco, si strugge rammentando l'annotazione fatta dal figlio in occasione della visita dei genitori nell'appartamento della giovane coppia, un mese fa: «Il grattacielo è stato restaurato, ma le norme di sicurezza sono vecchie di trent'anni».
Così come Gloria, del resto, anche Marco era un esperto di costruzioni e restauri. «Studenti tra i migliori della nostra scuola li descrive Alberto Ferlenga, rettore dello Iuav, ai microfoni di RadioRai motivati, appassionati ed entusiasti. C'è anche un dolore aggiuntivo di un grande valore che si è perso. Avevano qualità molto alte e hanno trovato un ascolto. Certo, se questo ascolto fosse più frequente trovarlo anche nel nostro Paese, sarebbe meglio». Ora comunque la loro Università li ricorderà: «Inizieremo i nostri seminari internazionali dedicandoli a loro. Si inizia il 26 giugno, con un seminario sulla ricostruzione della Siria. Era proprio il loro ambito di lavoro».
Intanto papa Francesco ha espresso il suo dolore attraverso un telegramma inviato dal cardinale vicentino Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano: il pontefice, «tristemente a conoscenza del fuoco devastante di Londra e della tragica perdita di vite e dei feriti», affida «le anime di coloro che sono morti alla misericordia amorevole del Signore e offre le sue solenni condoglianze alle loro famiglie». Ma la rabbia a Londra non si stempera: ieri un migliaio di persone si è radunato davanti a Downing Street per protestare contro la premier Theresa May, che ha ammesso carenze nell'assistenza a sopravvissuti e familiari e ha annunciato controlli su tutti i grattacieli della capitale.
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