In Veneto aumentano i contratti stabili L'assessore: «Il decreto dignità influisce»

Sabato 19 Gennaio 2019
In Veneto aumentano i contratti stabili L'assessore: «Il decreto dignità influisce»
L'OCCUPAZIONE
VENEZIA Il decreto Dignità sembra funzionare. Almeno nel Veneto. Lo evidenzia, in base ai dati veramente super-tempestivi dell'Osservatorio di Veneto Lavoro, l'assessore regionale veneto al Lavoro, Elena Donazzan. Nel 2018, secondo quanto emerge dai primi dati dell'Osservatorio, i posti di lavoro dipendente sono aumentati, in Veneto, di circa 25mila unità, confermando una crescita del mercato del lavoro regionale che prosegue ormai da quattro anni e ha ampiamente recuperato la perdita registrata durante la Grande Crisi.
INDETERMINATO
A crescere sono i rapporti di lavoro a tempo indeterminato e in apprendistato: questi contratti stabili aumentano nel Veneto di ben 30.700 unità, a fronte di una netta contrazione (-5.400 posti) dei contratti di lavoro a termine.
L'analisi dell'Osservatorio di Veneto Lavoro consente anche di dare una prima valutazione sugli effetti del decreto Dignità, approvato nell'estate dell'anno scorso e pienamente operativo da Novembre. La norma, che ha introdotto forti restrizioni alla facoltà delle aziende di ricorrere ai contratti a termine, sembrerebbe infatti non estranea alla crescita delle trasformazioni di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato. Le stabilizzazioni sono raddoppiate nel 2018 (60mila contro le 30mila registrate nel 2017) e il trend si è irrobustito nel quarto trimestre dell'anno, quando circa metà dei nuovi contratti a tempo indeterminato sono nati proprio dalla trasformazione di precedenti contratti a termine. «Il Veneto è la prima Regione in Italia a poter fornire dati così tempestivi e dettagliati sul 2018 e a poter dare qualche indicazione sugli effetti concreti del Decreto Dignità - annota Elena Donazzan, assessore veneto al lavoro - I dati mostrano come la nuova normativa abbia contribuito a far aumentare i contratti a tempo indeterminato, anche se non è ancora possibile stabilire in quale misura. Ma intanto apprendiamo con soddisfazione che i contratti stabili sono tornati a crescere».
TIMORI
Raffaella Caprioglio, delegata di Confindustria Veneto alle relazioni industriali, mette però in guardia: «Bisogna essere consapevoli che il saldo positivo del 2018 delle posizioni di lavoro dipendente (+25mila), si inserisce all'interno di una dinamica occupazionale che vede, purtroppo, nel IV trimestre 2018, una forte riduzione dei posti di lavoro, con un saldo trimestrale negativo pari a ben -59mila unità. Se i primi sei mesi dell'anno hanno registrato una crescita, a partire dal secondo semestre i numeri del lavoro dipendente hanno avuto un drastico calo. Introdurre regole più rigide per l'attivazione di contratti a termine può avere ricadute negative sul mercato del lavoro».
Alvise Fontanella
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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