Divieto di caccia fino a domenica Berlato irride e minaccia Zaia

Martedì 30 Ottobre 2018
Divieto di caccia fino a domenica Berlato irride e minaccia Zaia
VENEZIA Passi la chiusura delle scuole, ma il divieto temporaneo di caccia decretato dal governatore Luca Zaia ha mandato su tutte le furie l'alleato Sergio Berlato (nella foto). Tanto che il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio regionale del Veneto ieri ha pubblicamente manifestato il suo dissenso prendendo in giro il suo presidente: «Si sapeva dell'amore smisurato del governatore per i lupi, ma non conoscevamo il suo timore di veder annegare le anatre o i pesci del Veneto, o di veder sommerse dalle acque le montagne bellunesi, trevigiane, vicentine e veronesi». Berlato ha pure ironizzato con il presidente della Prima commissione Alessandro Montagnoli per la riunione convocata ieri: «Ma Zaia non vi ha fatto il decreto per sospendere per una settimana i lavori di tutte le commissioni causa pericoli di annegamento delle anatre e dei pesci in laguna?». Il riferimento alla «paura che se nega le anare, ma come fai a negarse i pesse?» (lingua veneta in declinazione berica), era già stato manifestato nella giornata di domenica. A Palazzo, infatti, si racconta di un acceso scambio di opinioni tra Zaia e Berlato, con il governatore che avrebbe liquidato le critiche e il capogruppo di FdI che non avrebbe risparmiato agli alleati leghisti un insultone.
Sarà curioso, una volta finita l'emergenza maltempo, vedere come evolveranno i rapporti tra Lega (e in primis il governatore Zaia) e Fratelli d'Italia, se è vero, come raccontano, che i toni usati da Berlato sarebbero stati più irriverenti e offensivi nella forma che duri nella sostanza. Berlato, in ogni caso, ieri ha ritenuto di esplicare la propria posizione: «Il decreto di sospensione temporanea della caccia e della pesca, emanato dal presidente della giunta regionale del Veneto domenica 28 ottobre, con validità fino al 4 novembre, rappresenta, oltre che un atto arbitrario e non giustificato, un precedente molto pericoloso». Secondo Berlato, non c'era alcun bisogno di un'ordinanza per sospendere caccia e pesca: «Esiste già una legge statale, la 157/92, recepita dalla legge regionale 50/93, prima che Zaia cadesse dal pero, che dispone il divieto di cacciare negli stagni, nelle paludi e negli specchi d'acqua artificiali in tutto o nella maggior parte coperti da ghiaccio e su terreni allagati da piene di fiume. Che senso ha quindi il decreto di Zaia?». Segue monito: «Se Luca Zaia e la Lega non vogliono compromettere i rapporti con il gruppo di Fratelli d'Italia in consiglio regionale del Veneto, si adoperino prontamente a revocare questo assurdo e immotivato decreto di sospensione preventiva della caccia e della pesca, basato sulle previsioni del tempo e non sulle reali condizioni di pericolo». Il decreto non è stato revocato e nessuno si è preso la briga di rispondere a Berlato.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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