Candidatura in Friuli Salvini prende tempo

Martedì 20 Marzo 2018
LA VISITA
UDINE Un occhio a Roma e uno al Friuli Venezia Giulia, uno agli accordi presi direttamente con Silvio Berlusconi e uno alla platea di circa settecento attivisti 460 in sala e il resto fuori che gridano «Fedriga presidente». Risultato? «Avete pazientato tanti giorni, pazientate ancora qualche ora». Così ieri sera a Udine il leader della Lega Matteo Salvini avrebbe riaperto i giochi nel Centrodestra regionale per il candidato presidente alle elezioni del 29 aprile, dopo che venerdì aveva dato il suo avallo per l'ex governatore ed ex azzurro Renzo Tondo, indicato direttamente da Berlusconi dopo tre giorni di continui veti da parte leghista, che hanno impallinato una decina di nomi forzisti, a partire dal primo e più temuto, Riccardo Riccardi, capogruppo uscente in Consiglio regionale di Forza Italia. Il condizionale è d'obbligo, perché il segretario nazionale del Carroccio non si è sbilanciato nel riconfermare il suo via libera a Tondo secondo i patti assunti con Forza Italia, ma nemmeno ha aperto a una base in fibrillazione da più di 48 ore e che ieri sera chiedeva per la presidenza il segretario regionale della Lega, Massimiliano Fedriga, dopo che il partito ha raggiunto il 26% alle politiche del 4 marzo, partendo da un 6,5% di cinque anni fa.
LA DECISIONE
Alla fine della serata, dopo molto programma su Italia ed Europa, al popolo del Friuli Venezia Giulia che lo ha accolto prima nella sede regionale di Reana del Rojale anche con i trattori e poi a Udine con un bagno di folla non resta che un pugno di parole: «Ho ascoltato, è il mio mestiere. E poi farò il possibile perché in Friuli Venezia Giulia si ponga fine alla sciagura Serracchiani-Bolzonello». Tondo candidato presidente? Potrebbe essere ma ancora non è detto. Il Friuli Venezia Giulia, dunque, sempre più una piazza dove potrebbero incrociarsi giochi molto più grandi di quelli regionali. Una eventuale rottura su Tondo che vorrebbe dire sconfessare i patti preelettorali che la Lega ha sottoscritto con Fi e Fdi, secondo i quali il Friuli Venezia Giulia toccava agli azzurri avrebbe ripercussioni inevitabili sul Centrodestra nazionale, tanto che a Roma i forzisti sono guardinghi, temendo un voltafaccia di Salvini magari a favore del M5S. Se, invece, oggi arriverà la definitiva consacrazione di Tondo, la scelta di campo del Carroccio sarebbe confermata e i patti salvati.
Il segretario nazionale per la verità ieri sera qualche anticipazione potrebbe averla data. Più volte, infatti, dalle prime dichiarazioni in suolo friulano fino al palco, ha ripetuto che per il governo «si parte dalla coalizione che ha vinto, non cambio idea». Tuttavia, ha aggiunto, «tutto il centrodestra deve rispettare il mandato degli elettori». Come dire, si potrebbe intendere, centrodestra sì, ma a trazione leghista, con il Carroccio a far la parte del leone. A Roma e, probabilmente, anche nella Giunta del Friuli Venezia Giulia, oltreché in Consiglio. Una missione in cui Salvini vuol avere accanto a sé il giovane già capogruppo alla Camera e confermato deputato, Fedriga, forse pedina troppo importante per lasciarla solo a Nordest. «È una risorsa per il Friuli Venezia Giulia e per il Paese, può fare grandi cose a Roma», ha affermato infatti il «capo».
LE COMUNALI
Tanta incertezza sulla Regione, ma parole chiare, invece su Udine, dove domenica Forza Italia ha dato il via libera definitivo per il candidato sindaco leghista per la coalizione: Pietro Fontanini, leghista della prima ora, presidente della Provincia uscente oltreché già parlamentare e presidente della Regione. Su di lui ieri Salvini non ha avuto incertezze. «A Udine vi prego di una squadra in gamba e di un programma molto concreto», ha sollecitato, dando appuntamento a molte altre volte da qui al 29 aprile «per liberare il Friuli». Smentiti quanti avevano ipotizzato un incontro ieri tra il leader e Tondo, mentre in prima fila ad ascoltarlo c'era Valter Santarossa, uno dei consiglieri regionali di Autonomia responsabile, la civica fondata da Tondo nel 2013, insieme a componenti della segreteria del gruppo consiliare.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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