Proposta di legge regionale per aprire l'ottavo tribunale del Veneto? Zaia: «La faremo». E dice sì al suo terzo mandato

"Questo governo di centrodestra deve fare la scelta, e va sensibilizzato il ministro veneto". Dalle signore dell'Ande una lettera per la riapertura e i disegni di legge di Lombardia e Abruzzo: "Li leggerò"

Mercoledì 18 Gennaio 2023 di Claudio Strati
Zaia durante la serata a Palazzo Roberti

«BASSANO - Presidente buonasera, della riapertura del tribunale di Bassano cosa dice? Il Veneto farà un disegno di legge ad hoc? Luca Zaia esce da Palazzo Roberti, dove ha presentato il suo nuovo libro sulla "guerra" necessaria al pessimismo dilagante, tenendo un carteggio in mano. «E cosa vuole che dica, quello che dico da sempre. Che va riaperto». E sul disegno di legge regionale dice che deve approfondire ma apre una porta.

COME LOMBARDIA E ABRUZZO. Intervengono due avvocati, Antonio Mauro del comitato bassanese e Giulia Vigna: «Come hanno fatto la Lombardia, per la sede di Vigevano, e l'Abruzzo, che con la nuova legislatura hanno già mandato avanti la nuova proposta legislativa al Parlamento. Si tratta di una proposta per riaprire sedi dismesse con la quale la Regione si assorbe le spese di gestione, mentre lo Stato paga quelle del personale amministrativo e dei magistrati». «E a quanto ammontano le spese di gestione?» chiede il Governatore. «Nel nostro studio del 2021, presentato in audizione al Senato, le abbiamo calcolate, ma la situazione della sede giudiziaria di Bassano vedeva entrate uguali al triplo delle uscite» rispondono i due avvocati.

«C'E' UN MINISTRO VENETO». Presidente, anche il Veneto farà questo disegno di legge? La joint venture tra la Regione e lo Stato si farà per far ripartire Bassano e l'ottavo tribunale del Veneto, o della Pedemontana? «Ne abbiamo fatte tante, faremo anche quella» risponde Zaia, e quando gli ricordiamo che nella busta che ha in mano ci sono anche le delibere di Lombardia e Abruzzo fresche fresche, assicura che se le leggerà bene. «Un governo di centrodestra ora deve fare proprie queste scelte - aggiunge Zaia - e c'è un ministro veneto». Dopo averlo fatto alla Camera, Carlo Nordio  ha parlato di geografia giudiziaria anche nel question time al Senato. «Bisogna sensibilizzare il ministro veneto» conclude il Governatore prima di salutare.

Zaia saluta il pubblico nella sala e nelle salette prima della conferenza.

LE SIGNORE DELL'ANDE. Ma cosa aveva Zaia in quella busta che teneva in mano? Una lettera che gli avevano appena consegnato le signore dell'Associazione donne elettrici, Ande, nella quale gli ricordavano l'impegno per il tribunale di Bassano, chiuso ormai da dieci anni, una esigenza definita dallo stesso governatore "la linea del Piave". «Abbiamo dato quella lettera al Presidente del Veneto, perché amiamo Bassano e conosciamo le esigenze di questo territorio» spiega la presidente del sodalizio, attivo da decine di anni, Antonia Nardini. Allegati i due documenti di Lombardia e Abruzzo. Rappresentando l'intero territorio, le signore dell'Ande hanno messo il dito nella piaga di un problema molto attuale. Da dieci anni il tribunale è stato chiuso dai tagli statali, da dieci anni in città ci sono le strutture nuove o ristrutturate per ospitare la sede giudiziaria, costate un pozzo di soldi pubblici, circa 20 milioni. «La priorità in questo momento è non occupare quelle strutture, sarebbe un fatto gravissimo affittarle ad altri enti pubblici proprio ora che si riaprono delle prospettive» dichiarano gli avvocati Mauro e Vigna.

RIPRESA D'INTERESSE. Ora già si parla di nuovi interessi da parte di parlamentari e di prossimi arrivi in visita a Bassano per analizzare la situazione. Che peraltro è chiarissima: sul tappeto il progetto Tribunale della Pedemontana, con il Bassanese, la Marca castellana, l'Alta Padovana, un territorio in cerca di ripresa lungo l'asta della Superstrada Pedemontana Veneta. Con decine e decine di sindaci e amministrazioni che negli anni hanno detto sì.

E con la prospettiva di snellire i lavori degli altri sette tribunali veneti, piuttosto oberati.

QUEL TERZO MANDATO NEGATO. Nella sala affrescata della libreria, durante la conferenza sempre condotta in modo brioso dal Governatore, con un mix di lingua veneta e italiana, intervistato dal giornalista Marino Smiderle, Luca Zaia ha anche detto la sua sul terzo mandato in Regione che al momento gli è negato dalle norme: «I sindaci e i presidenti di Regione, eletti dai cittadini, sono le sole figure che vengono bloccate dopo due mandati - ha spiegato il Governatore -. Tutti gli altri, dal presidente della Repubblica ai ministri e ai parlamentari, non hanno limiti di ricandidatura e possono fare quanti mandati vogliono...». Una spiegazione eloquente che equivale a porre il problema dello sblocco della terza candidatura. Ma sul suo futuro prossimo venturo non ha progetti al momento Luca Zaia: «Sono fatalista».

Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 14:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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