Sequestrati i vini della Crimea scoppia la polemica al Vinitaly

Mercoledì 12 Aprile 2017
Sequestrati i vini della Crimea scoppia la polemica al Vinitaly
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VERONA - Via dal Vinitaly il vino della Crimea. «Mentre l'Italia, in occasione del Vinitaly, fa togliere dagli scaffali i vini della Crimea, una delegazione di 40 imprenditori e una decina di politici italiani parteciperanno al Forum Internazionale di Yalta in segno di protesta contro le assurde sanzioni applicate dall'Unione Europea alla Federazione Russa. Sanzioni che stanno avendo un effetto boomerang sull'economia italiana e veneta in particolare». La denuncia del consigliere regionale  Valdegamberi, a capo della delegazione italiana in Crimea.

A cancellare la presenza del vino della Crimea da Vinitaly, che si chiude oggi a Verona, sono le sanzioni contro la Russia, seguite all'annessione della regione. E in particolare il Regolamento europeo del 2014 che «fa divieto di importare direttamente merci dalla Crimea e da Sebastopoli», a cui tutti gli stati membri dell'Ue si devono attenere. «Il gesto del sequestro  - aggiunge il consigliere del gruppo Zaia  Luciano Sandonà - è un'offesa al popolo di Crimea che accentua le ingiuste sanzioni contro il loro diritto di autodeterminazione».

Era stata la Federazione russa ad annunciare che la Crimea sarebbe stata presente all'esposizione italiana insieme ad altre 4 regioni - Krasnodar, Stavropol, Rostov e Daghestan - con oltre 50 vini. Il Vinitaly precisa invece che l'arrivo delle bottiglie della Crimea a Verona non era mai stato previsto. La Russia è finora rimasta una terra sconosciuta per la produzione di vino anche se la storia dell'enologia risale ai tempi delle antiche colonie greche (oggi le regioni al Sud della Russia), quando il vino veniva prodotto dai greci con gli stessi autoctoni tramandati fino ad oggi. In Russia si coltivano circa 90.000 ettari di vigneti: la regione Krasnadar, situata al Sud della Russia, è considerata tra i maggiori produttori di vino con 1/3 dei vigneti e della produzione totale nazionale. Anche la Crimea ha un'antica tradizione vitivinicola e oggi si presenta come una zona di produzione di vini di qualità dove attualmente si sperimentano maggiormente i vitigni internazionali.

«È assurdo che il Veneto abbia già pagato il conto di svariati miliardi di euro per colpa della politica dell'Ue  e dell'Italia che vuole punire la gente di Crimea, negandogli il diritto di far parte della Federazione Russa», dice ancora Valdegamberi «Una causa ingiusta che fa pagare un caro prezzo alle nostre imprese. Proprio ora che Trump vuole mettere i dazi all'Europa, si rende urgente una riapertura dei rapporti con il mercato russo. Chiamerò il premier Aksionov - conclude Valdegamberi - con il quale mi vedrò la prossima settimana a Yalta, per scusarmi per quanto accaduto, dicendogli che questo gesto non corrisponde alla volontà degli italiani, ma di un governo sempre più lontano dal popolo che lavora contro gli interessi del nostro Paese, umiliando la volontà degli altri popoli».


 

Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 10:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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