Il premier Conte revoca il logo al Congresso mondiale delle famiglie: è polemica

Martedì 12 Marzo 2019
Imbarazzo Palazzo Chigi, revocato il logo al Congresso mondiale delle famiglie
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VERONA - Sarà tolto il logo del governo dal Congresso mondiale delle famiglie che si terrà a Verona il 29 marzo prossimo. Quel logo figurava tra i patrocini all'evento a fianco a quello della Regione del Veneto e della Provincia di Verona. È una nota di Palazzo Chigi a segnare tutta la distanza, malcelando l'imbarazzo, dall'iniziativa di associazioni conservatrici, appoggiata dal ministro leghista della Famiglia Lorenzo Fontana, negando così che ci fosse il patrocinio del governo.

«Iniziativa autonoma del ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana - scrive Palazzo Chigi -, attraverso procedure interne agli uffici e che non hanno coinvolto direttamente la Presidenza del Consiglio».

L'oggetto del congresso viene sintetizzato in un tweet del World Congress of Families‏: 
«matrimonio, diritti dei bambini, ecologia umana, l'importanza della donna nella storia, la vita! Insomma, l'amore»
 
Vicepremier, ministri e patriarchi tra i relatori del Congresso.
Previsti gli interventi del vicepremier Matteo Salvini al Congresso mondiale delle famiglie, dello stesso ministro per la Famiglia Fontana, del ministro dell'Istruzione Bussetti e poi di Capi di Stati, Segretari di Stato, arcipreti e patriarchi.


«Posizioni oscurantiste e liberticide». «Se alcuni ministri si sentono vicini a tali posizioni oscurantiste e liberticide è giusto che se ne prendano la responsabilità e partecipino a titolo personale. Sono certa che questo giusto atto di palazzo Chigi contribuirà a svelenire il clima e a consentire uno svolgimento tranquillo delle contromanifestazioni già indette il 30 marzo a Verona», dice la senatrice del Pd, Monica Cirinnà.



«La decisione della Presidenza del Consiglio dei Ministri di ritirare il logo al Congresso delle Famiglie di Verona è una vittoria non solo del Pd, che insieme alle opposizioni al Senato aveva presentato una mozione in tal senso, ma di tutti i democratici che credono nel rispetto della Costituzione», dice la veronese Alessia Rotta, sempre del Partito Democratico. «Nessun riconoscimento, nessuno spazio», commenta Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, «a chi vuole riportare la condizione delle donne del nostro Paese al Medioevo»

ARCIGAY  «Quel congresso è quanto di più retrogrado e medievale sia mai passato nel nostro Paese: siamo pronti alla mobilitazione» afferma Gabriele Piazzoni, segretario generale Arcigay riferendosi al Congresso mondiale delle famiglie in programma dal 29 al 31 marzo a Verona. «Il premier Conte - prosegue - ha disposto il ritiro del logo del Governo e questa è una notizia che accogliamo positivamente. Tuttavia ci lascia ancora sbalorditi il fatto che quel contenitore, che racchiude il peggio pensiero omotrasfobico e misogino, arrivi in Italia, primo paese dell'Europa occidentale ad ospitarlo. Un fatto senza precedenti, spaventoso, che non lascia presagire nulla di buono in tema di riconoscimento dei diritti umani e civili. A quell'appuntamento prenderanno parola ministri importanti di questo governo, Salvini, Bussetti e Fontana. Il Governo non può girarsi dall'altra parte, ma deve porre argini alla deriva oscurantista che da mesi ormai denunciamo. Dai relatori invitati a Verona il nostro Paese non ha nulla da imparare ed è inquietante che membri del governo aprano un'interlocuzione con chi in ogni parte del mondo pratica l'oppressione di donne, omosessuali, transessuali». «Ringraziamo i parlamentari che - conclude Piazzoni - in questi giorni stanno rappresentando in aula l'indignazione del Paese nei confronti di questa iniziativa e ci uniamo al coro di quanti e quante stanno chiamando alla mobilitazione. Anche Arcigay il 30 marzo sarà a Verona: a quella compagine di carnefici dei diritti mostreremo il nostro orgoglio e la nostra libertà».
 
Ultimo aggiornamento: 21:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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