VERONA - Si alleggerisce la posizione del 45enne marocchino, residente a Gazzo Veronese, fermato questa notte dopo uno strano episodio.
La donna alle 2.45 della notte era stata accompagnata in auto da lui al deposito ambulanze di Legnago Soccorso. Presentava un grave ferita da sfondamento al capo. L’uomo si è giustificato dicendo che aveva cercato di gettarsi dall’auto al culmine di un litigio.
In serata il medico legale ha confermato: le ferite fatali della donna sono state ritenute compatibili con una caduta dall’auto.
I particolari sul Gazzettino in edicoal il 27 settembre
Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 10:37
© RIPRODUZIONE RISERVATA L'uomo, interrogato a lungo dagli investigatori, ha ribadito che la donna arrivata agonizzante in ospedale si era gettata dall'auto, probabilmente durante una lite, riportando gravissime lesioni alla testa che si sono rivelate mortali. L'uomo, che risulta avesse una relazione con la vittima è stato rilasciato in quanto non ci sono elementi per convalidare il suo fermo. Sarà ancora sentito come persona informata sui fatti. La giovane moldava che viveva a Legnago con la madre, lavorava come bracciante in un'azienda agricola della zona.
La donna alle 2.45 della notte era stata accompagnata in auto da lui al deposito ambulanze di Legnago Soccorso. Presentava un grave ferita da sfondamento al capo. L’uomo si è giustificato dicendo che aveva cercato di gettarsi dall’auto al culmine di un litigio.
In serata il medico legale ha confermato: le ferite fatali della donna sono state ritenute compatibili con una caduta dall’auto.
I particolari sul Gazzettino in edicoal il 27 settembre