“Immagino che Matteo Renzi voglia votare prima, a fine settembre, ma mi pare che con la situazione di assoluto caos in cui è piombato il Pd facilmente si andrà a scadenza della legislatura”. Così il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ospite a “L’Intervista” di Maria Latella su Sky TG24 sull’ipotesi di voto anticipato per le elezioni politiche.
“Tanti parlamentari – ha spiegato - sanno che se cambia il sistema elettorale, anziché essere scelti dai partiti vengono scelti dagli elettori, tantissimi di loro vanno a casa. Quindi in tanti dicono di voler votare ma sperano di rimanere”. Rispondendo alla domanda circa la possibilità di fondare un nuovo partito di centrodestra senza l’appoggio di Forza Italia, Tosi ha spiegato: “Se tutti noi come centrodestra, anziché continuare a dividerci, ci mettessimo insieme e avessimo l’intelligenza di proporci uniti, allora l’elettorato italiano moderato di centrodestra pragmatico ci voterebbe, perché direbbe che è nato un soggetto politico credibile. Se ti presenti sparpagliato in quindici formazioni non ti vota nessuno, perché non sei credibile”.
“Il problema è che sia per Veneto Banca che per la Popolare di Vicenza che per Mps, come per le altre banche crollate o fallite, alla fine passeranno cinque o dieci anni e non verrà condannato nessuno”. Così ancora il sindaco di Verona rispondendo alla domanda se il banchiere Zonin debba andare in galera o meno. “Il sistema italiano – ha proseguito - è tale che c’è un rimpallo di responsabilità. In Italia, alla fine di questo scempio qui, in galera non andrà nessuno”.
“La legge sula legittima difesa è nata male ed è stato fatto un pasticcio per mediare, e quindi hanno fatto questa cosa, che di notte ci si può difendere e di giorno no. Io ho una pistola sul comodino, ma non perché sono per il far west. Sono abituato ad usare e detenere armi, ho le inferriate e l’allarme e spero che nessuno mai mi entri in casa, come spero di non dover sparare a qualcuno. Se qualcuno però mi entra in casa di notte, sapendo che sono in casa e violando tutti i sistemi, è una persona pericolosa e quando mi arriva a tre metri non sto a chiedergli che intenzioni ha, mi difendo”. Ha aggiunto Tosi parlando della legge sulla legittima difesa. “Il problema – ha proseguito – è a monte. Dovrebbe esserci una norma che dice che, se vai a rubare a casa di qualcuno, fai cinque anni di galera e te li fai tutti. Se lo fai la seconda volta ne prendi venti, e li fai tutti. Vorrei vedere quanti andrebbero a rubare”. Dello stesso parere la sua compagna, la senatrice Patrizia Bisinella, ospite anche lei a L’Intervista: “non mi piace questo testo, lo trovo inadeguato. Non chiarisce l’aspetto principale, che è dare certezza alle persone che, se vengono aggredite a casa loro, non devono passare guai giudiziari per dimostrare di essersi difesi. La difesa deve essere sempre considerata legittima. Questa norma è scritta male, aver fissato il parametro solo di notte è una cosa che non sta né in cielo né in terra”.
“Abbiamo fatto una scelta di continuità: si ricandidano nove assessori su dieci, 19 consiglieri comunali stanno dalla stessa parte. L’amministrazione comunale uscente si ricandida. Non ci ho dormito per quattro notti per questa scelta, ci ho pensato perché sapevo che la critica sarebbe stata che Patrizia è la mia morosa”. Ha detto ancora il sindaco di Verona parlando della scelta di candidare a primo cittadino di Verona per il movimento “Fare!” per le prossime elezioni amministrative la senatrice Patrizia Bisinella, sua compagna.
“Gli statunitensi – ha spiegato - non hanno votato Hillary Clinton perché era la moglie del presidente, l’hanno votata o non votata per le sue capacità, per come si pone, per la sua esperienza.
Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 17:52
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“Il problema è che sia per Veneto Banca che per la Popolare di Vicenza che per Mps, come per le altre banche crollate o fallite, alla fine passeranno cinque o dieci anni e non verrà condannato nessuno”. Così ancora il sindaco di Verona rispondendo alla domanda se il banchiere Zonin debba andare in galera o meno. “Il sistema italiano – ha proseguito - è tale che c’è un rimpallo di responsabilità. In Italia, alla fine di questo scempio qui, in galera non andrà nessuno”.
“La legge sula legittima difesa è nata male ed è stato fatto un pasticcio per mediare, e quindi hanno fatto questa cosa, che di notte ci si può difendere e di giorno no. Io ho una pistola sul comodino, ma non perché sono per il far west. Sono abituato ad usare e detenere armi, ho le inferriate e l’allarme e spero che nessuno mai mi entri in casa, come spero di non dover sparare a qualcuno. Se qualcuno però mi entra in casa di notte, sapendo che sono in casa e violando tutti i sistemi, è una persona pericolosa e quando mi arriva a tre metri non sto a chiedergli che intenzioni ha, mi difendo”. Ha aggiunto Tosi parlando della legge sulla legittima difesa. “Il problema – ha proseguito – è a monte. Dovrebbe esserci una norma che dice che, se vai a rubare a casa di qualcuno, fai cinque anni di galera e te li fai tutti. Se lo fai la seconda volta ne prendi venti, e li fai tutti. Vorrei vedere quanti andrebbero a rubare”. Dello stesso parere la sua compagna, la senatrice Patrizia Bisinella, ospite anche lei a L’Intervista: “non mi piace questo testo, lo trovo inadeguato. Non chiarisce l’aspetto principale, che è dare certezza alle persone che, se vengono aggredite a casa loro, non devono passare guai giudiziari per dimostrare di essersi difesi. La difesa deve essere sempre considerata legittima. Questa norma è scritta male, aver fissato il parametro solo di notte è una cosa che non sta né in cielo né in terra”.
“Abbiamo fatto una scelta di continuità: si ricandidano nove assessori su dieci, 19 consiglieri comunali stanno dalla stessa parte. L’amministrazione comunale uscente si ricandida. Non ci ho dormito per quattro notti per questa scelta, ci ho pensato perché sapevo che la critica sarebbe stata che Patrizia è la mia morosa”. Ha detto ancora il sindaco di Verona parlando della scelta di candidare a primo cittadino di Verona per il movimento “Fare!” per le prossime elezioni amministrative la senatrice Patrizia Bisinella, sua compagna.
“Gli statunitensi – ha spiegato - non hanno votato Hillary Clinton perché era la moglie del presidente, l’hanno votata o non votata per le sue capacità, per come si pone, per la sua esperienza.
Sono convinto che i 200mila veronesi che andranno alle urne non andranno a votare Patrizia Bisinella perché è la morosa di Tosi, ma la voteranno se sarà capace e li saprà convincere, se dimostrerà di poter essere competitiva come sindaco”.
