Il console: «Un prof eroico è rientrato nel bus in fiamme per salvare ragazzi»

Sabato 21 Gennaio 2017
Il console: «Un prof eroico è rientrato nel bus in fiamme per salvare ragazzi»
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VERONA, 21 GEN - «Le persone che erano sedute nella parte posteriore del pullman si sono salvate rompendo i vetri e uscendo tra le urla e il panico. Un professore di educazione fisica ha salvato molti di quelli che erano a bordo rientrando nel mezzo. È ricoverato con ustioni profonde sulla schiena»: a dirlo il console generale d'Ungheria, Judit Timaffy, a Verona nella notte dopo la tragedia che ha riguardato un pullman con a bordo ragazzi, docenti e alcuni genitori di ritorno a Budapest dopo una vacanza scolastica sui monti in Francia.

Si tratta di studenti e docenti di un liceo classico di Budapest, assieme ad alcuni genitori e ai due autisti, le persone coinvolte nella tragedia. A dirlo il console, che ha incontrato alcuni dei sopravvissuti. Il console è in contatto con le autorità ungheresi, in particolare con il presidente della Repubblica e il ministro degli Esteri.

Non è in pericolo di vita il professor Giorgio Vigh, insegnante di educazione fisica. Il docente, ricoverato con gravi ustioni diffuse alla schiena, secondo quanto si è appreso, dopo essersi messo in salvo con altri occupanti del veicolo è tornato all'interno e ha trascinato verso l'estero ad uno ad uno alcuni suoi studenti che erano rimasti bloccati nel pullman in fiamme.
Altri gesti di solidarietà, durante le concitate fasi dei soccorsi, si sono avuti tra gli uomini della Polstrada e dei vigili del fuoco, quando hanno trovato i ragazzi in maniche corte e a piedi nudi poco lontano del pullman avvolto dal fuoco. Li hanno rivestiti con i loro giubbotti e i loro stivali portandoli poi nella sede della Polstrada di Verona Sud.


In lacrime, scioccati, terrorizzati dall'aver visto compagni bloccati all'interno del pullman avvolto dalle fiamme e trafitto da un pilone contro cui era finito in A4. Questa l'immagine di un mezzo che si è trasformato «in una trappola che subito ha preso fuoco» che emerge dai racconti dei sopravvissuti al rogo in A4 a Verona. Gli studenti, ragazzi e ragazze, come alcuni adulti, hanno detto che l'impatto li ha colti nel sonno. «Si erano fermati circa un'ora prima a una stazione di servizio per fare una sosta - ha detto la console - Poi erano ripartiti e molti mi hanno detto che avevano preso sonno e sono stati svegliati dall'impatto». Dopo, una scena apocalittica, con urla, pianti, finestrini spaccati per mettersi un salvo, tentativi di aiutare gli altri a uscire.

IL 17ENNE SOPRAVVISSUTO: ABBIAMO SENTITO IL PULLMAN SBANDARE
Moro, alto quasi due metri, magrissimo, dinoccolato, 17anni: è uno dei giovani studenti sopravvissuti dello schianto del bus ungherese a Verona Est. È assieme al padre, giunto in mattinata da Budapest a riprenderlo. Il suo è il racconto ancora frammentario di chi ha visto la morte in faccia. «Ero seduto nella parte posteriore del pullman. Abbiamo sentito il pullman sbandare - racconta - il rumore delle ruote di destra che correvano fuori di strada e una lunga strisciata. Poi un gran botto. Le porte del pullman si sono bloccate e con un mio amico abbiamo allora preso un martelletto e rotto il vetro del finestrino. Da lì siamo usciti».

 
 
 
Ultimo aggiornamento: 14:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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