Maso a Manuel Foffo: «Io capisco
perché volevi uccidere tuo padre»

Sabato 16 Aprile 2016
Pietro Maso
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VERONA - «Non posso biasimarti per quello che hai fatto». E' la frase pià forte della lettera scritta da Pietro Maso a Manuel Foffo, arrestato insieme a Marco Prato per l'omicidio di Luca Varani, il giovane ucciso "per noia" un mese fa a Roma.

Il 44enne veronese, che nel 1991 massacrò i genitori con l'aiuto di tre amici, è stato colpito da una dichiarazione del giovane romano al pubblico ministero: «Volevo uccidere mio padre».

Nella lettera, pubblicata oggi dal Giornale, Maso -  che è in una comunità di recupero in Trentino -  scrive ancora a Foffo raccontadogli che un periodo molto duro
«ti aspetta per molti anni ancora. L’isolamento, la disperazione, gli sputi in faccia degli altri detenuti e la durezza delle guardie. La voglia di suicidarti e l’illusione di svegliarti da un brutto sogno e tornare alla vita di sempre».

«Un tentativo di farsi pubblicità e un'espressione di egocentrismo». Così il legale di Manuel Foffo, l'avv. Michele Andreano, commenta la lettera inviata al suo assistito da Pietro Maso. Secondo quanto riferisce l'avvocato la lettera  non è stata accolta con piacere da Manuel Foffo. Anzi. «Non è la prima lettera di questo tipo che riceve - spiega il legale - Io ho l'obbligo di difendere il mio cliente da tentativi di questo genere, per questo chiederemo al pubblico ministero se è possibile congelare la posta, in modo che la vedano prima gli avvocati e gli psichiatri e poi decideremo cosa consegnargli. Foffo è ancora in isolamento, è confuso e profondamente addolorato, pensa sempre al gravissimo delitto che ha commesso. Lettere di questo tipo lo fanno cadere nel più profondo sconforto. Dobbiamo fermare questi tentativi di intrusione senza senso».

Ultimo aggiornamento: 18:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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