VERONA - «Non posso biasimarti per quello che hai fatto». E' la frase pià forte della lettera scritta da Pietro Maso a Manuel Foffo, arrestato insieme a Marco Prato per l'omicidio di Luca Varani, il giovane ucciso "per noia" un mese fa a Roma.
Nella lettera, pubblicata oggi dal Giornale, Maso - che è in una comunità di recupero in Trentino - scrive ancora a Foffo raccontadogli che un periodo molto duro «ti aspetta per molti anni ancora. L’isolamento, la disperazione, gli sputi in faccia degli altri detenuti e la durezza delle guardie. La voglia di suicidarti e l’illusione di svegliarti da un brutto sogno e tornare alla vita di sempre».
«Un tentativo di farsi pubblicità e un'espressione di egocentrismo». Così il legale di Manuel Foffo, l'avv. Michele Andreano, commenta la lettera inviata al suo assistito da Pietro Maso. Secondo quanto riferisce l'avvocato la lettera non è stata accolta con piacere da Manuel Foffo. Anzi. «Non è la prima lettera di questo tipo che riceve - spiega il legale - Io ho l'obbligo di difendere il mio cliente da tentativi di questo genere, per questo chiederemo al pubblico ministero se è possibile congelare la posta, in modo che la vedano prima gli avvocati e gli psichiatri e poi decideremo cosa consegnargli. Foffo è ancora in isolamento, è confuso e profondamente addolorato, pensa sempre al gravissimo delitto che ha commesso. Lettere di questo tipo lo fanno cadere nel più profondo sconforto. Dobbiamo fermare questi tentativi di intrusione senza senso».
Maso a Manuel Foffo: «Io capisco
perché volevi uccidere tuo padre»
Sabato 16 Aprile 2016
Il 44enne veronese, che nel 1991 massacrò i genitori con l'aiuto di tre amici, è stato colpito da una dichiarazione del giovane romano al pubblico ministero: «Volevo uccidere mio padre».