Il giudice rinuncia alla carriera
per protesta: «Sistema lottizzatorio»

Venerdì 28 Luglio 2017
Il giudice rinuncia alla carriera per protesta: «Sistema lottizzatorio»
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VERONA - Un sistema giudiziario «improntato oramai ad un carrierismo sfrenato, arbitrario e lottizzatorio, che premia i sodali, asserve i magistrati alle correnti, umilia la stragrande maggioranza degli esclusi e minaccia l'indipendenza dei magistrati con la lusinga della dirigenza o la mortificazione di una vita da travet». È il duro sfogo di Andrea Mirenda, un giudice veronese che, per protesta contro le scelte del Csm, come apprende l'Adnkronos, ha deciso di rinunciare a ricoprire l'incarico di Presidente di sezione e ha scelto di tornare a fare il giudice per occuparsi «degli ultimi della terra». Una decisione arrivata dopo mesi di dubbi.

Il suo sfogo è stato raccolto dal gruppo "Autonomia&Indipendenza" di Piercamillo Davigo, che lo ha accolto per acclamazione.
Davigo e il suo gruppo da tempo portano avanti una battaglia, con denunce pubbliche, «contro le nomine correntizie dentro il Consiglio superiore della magistratura». Di recente, Davigo l'ex pm di Mani Pulite e ora presidente della seconda sezione penale della Cassazione, ha lasciato la Giunta assieme a tutta la sua corrente (Autonomia e Indipendenza). In dissenso con le scelte «incomprensibili» del Consiglio superiore della magistratura sugli incarichi direttivi.


«Bene, dopo 32 anni la scelta è fatta - dice il giudice Andrea Mirenda nel post pubblicato nella chat di "Autonomia&indipendenza" -. Ed è nel senso di un gesto controcorrente, di composta protesta verso un sistema giudiziario improntato a un carrierismo sfrenato. Lascio un posto semidirettivo di prestigio, dove avrei potuto restare ancora per anni, per andare ad occuparmi degli ultimi della terra, da ultimo dei magistrati», prosegue il giudice Andrea Mirenda. Che aggiunge: «Ma è un bel giorno per la coscienza e per l'orgoglio della toga, entrambi assai più appaganti di qualsiasi gallone o mostrina... Bye bye Csm», conclude Mirenda che così torna a fare il giudice a Verona.
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