Farah, il padre va a processo. «Dimenticatemi e lasciatemi vivere»

Sabato 26 Maggio 2018
Farah, appello dopo il dramma: «Dimenticatemi e lasciatemi vivere»

«Ora dimenticatemi e lasciatemi vivere». Farah Tanveer, la ragazza pakistana 19enne che due giorni fa è tornata a Verona dopo avere denunciato di essere stata portata in patria con l'inganno e costretta ad abortire, vuole chiudere l'orrendo capitolo che l'ha vista protagonista. Il padre, denunciato dalla figlia lo scorso anno, è stato rinviato a giudizio con l'accusa di maltrattamenti e sequestro di persona. Il processo è fissato a
marzo 2019. 


«Voglio fare gli esami di maturità, ritornare a vivere una vita più normale possibile e che quello che mi è successo sia una pagina chiusa del libro», ha detto la giovane in un breve incontro con i giornalisti nel municipio di Verona, assieme all'assessore ai servizi sociali, Stefano Bertacco, e a due volontarie del Centro Petra, la struttura comunale che assiste le donne vittime di violenza in famiglia.

«Voglio ringraziare - ha detto Farah - soprattutto lo stato pakistano che mi ha permesso, assieme alla Commissione del Punjab, di aiutarmi ad uscire dalla situazione in cui mi trovavo. Voglio ringraziare lo Stato italiano, l'assessore Bertacco, che mi hanno permesso di tornare, anche se ero senza documenti, procurandomeli. E tutti gli operatori dell'informazione che evidenziando la notizia, mi hanno aiutata e mi hanno fatto uscire da una situazione dove non pensavo di avere speranze».

Alla domanda se non fosse riuscita a spedire dal Pakistan i messaggi whatsapp che hanno permesso di far scattare l'allarme e denunciare quello che stava subendo, ha risposto: «Non lo so. Non voglio immaginarmelo». Il senatore Bertacco, che si è impegnato molto per seguire il caso di Farah, ha sottolineato che la ragazza «vuole essere dimenticata, pensare alla maturità e al suo fidanzato». «Non voglio ricordare», ha infatti ribadito Farah, quello che è successo in Pakistan. Farah si è soffermata sul racconto su questi primi due giorni in Italia, cercando di recuperare serenità.

«Ho cominciato ad essere più tranquilla grazie alla scorta dei Carabinieri di Bolzano che mi hanno tenuto compagnia - ha spiegato - mi hanno accompagnata sin dal giorno in cui sono uscita di casa, mi hanno fatto sentire più serena, più tranquilla, mi hanno fatto capire, perché sinceramente non sapevo cosa stava accadendo fuori. Mi hanno aiutata a cooperare e a stare più tranquilla e a cercare di stare come una persone normale. Li ringrazio veramente di cuore». «Poi - ha aggiunto - l'ambasciatore, la moglie che mi hanno ospitata a Islamabad».

Farah ha già incontrato il suo fidanzato Christian e ha salutato telefonicamente le sue compagne di classe dell'Istituto Superiore Statale Sanmicheli di Verona. «Ringrazio anche loro perché hanno fatto veramente tanto e tutti quelli che mi hanno aiutato - ha affermato - che mi hanno dato una mano.

Li ringrazio veramente di cuore». Infine la ragazza ha confermato di voler sostenere l'esame di maturità: «Già a giugno. Abbiamo parlato con la scuola e speriamo di farcela». Per il via libera all'ammissione agli esami, infatti, considerato l'alto numero di assenze, Farah Tanveer e la scuola sono in attesa di una speciale deroga dalla dirigenza scolastica regionale. In caso contrario sosterrà gli esami in una sessione straordinaria a settembre. Poi la sua intenzione è di iscriversi all'Istituto Tecnico Superiore, per un corso post-diploma in marketing e finanza.

Ultimo aggiornamento: 15:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci