VERONA - «Questo non è un concerto qualsiasi, probabilmente non è nemmeno un concerto, ma una sorta di festa». Claudio Baglioni è pronto, stasera, a soffiare sulle 50 candeline della sua carriera all'Arena di Verona, che per la prima volta in epoca moderna torna alla sua destinazione originaria di anfiteatro e non di teatro e vede il palco riposizionato al centro della platea. Lo fa con quello che definisce «uno spettacolo totale», che mescola musica, danza, arti figurative, arti circensi «come vagheggiavano i compositori di fine Ottocento, inizi Novecento. Wagner su tutti. Per questo sul palco (da 450 mq) ci saranno 22 musicisti, oltre 100 performer e 26 ballerini».
Il centro, quello che dà anche il titolo al tour (che dopo l'anteprima di Verona, impegnerà Baglioni da metà ottobre a fine novembre e poi da marzo, dopo la necessaria pausa per la direzione artistica del festival di Sanremo), è «un centro ideale, quello della vita, che poi non si raggiunge mai».
Ultimo aggiornamento: 19:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il centro, quello che dà anche il titolo al tour (che dopo l'anteprima di Verona, impegnerà Baglioni da metà ottobre a fine novembre e poi da marzo, dopo la necessaria pausa per la direzione artistica del festival di Sanremo), è «un centro ideale, quello della vita, che poi non si raggiunge mai».
Diciassettemila gli spettatori attesi nelle tre serate scaligere (oggi, domani e domenica, con la serata di sabato trasmessa in diretta su Rai1) che celebreranno con Baglioni 5 decenni di successi. «La scaletta è cronologica, le canzoni saranno eseguite nell'ordine in cui sono state scritte e conosciute dal pubblico: questo concerto è tratto da una storia vera, come fosse un romanzo musicale, e le canzoni possono raccontarlo meglio di tante parole». Trentacinque i brani (si comincia da Questo piccolo grande amore) «scelti tra i 400 che ho scritto, ho avuto pietà del pubblico», scherza Baglioni che qualche «taglio doloroso» lo ha dovuto fare ma «dopo tre ore sul palco, anche il cantante puzza».