Un'altra corsia per la Serenissima. ​E previsti aumenti delle tariffe

Martedì 31 Ottobre 2017 di Maurizio Crema
Un'altra corsia per la Serenissima. E previsti aumenti delle tariffe
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VERONA - I lavori per la Valdastico Nord partiranno tra poco più di un anno ma non c'è ancora il via libera della Provincia di Trento. «Si tratta di un'opera decisiva per tutto il territorio, sarebbe incredibile se adesso saltasse - avverte Maurizio Pagani, direttore generale di A4 Holding, la società che controlla l'84% della Serenissima - la Brescia-Padova è già satura e stiamo dialogando col Ministero delle Infrastrutture per vedere se c'è la possibilità di realizzare una quarta corsia ma serve anche un altro sfogo verso Nord». Nel frattempo Abertis, che controlla A4 Holding, ha già messo in cantiere un piano di investimenti per 2,3-2,4 miliardi solo per completare la quarantina di chilometri da Piovene Rocchette fino a Trento.

INVESTIMENTI PER 2,4 MILIARDI
«Siamo fortemente impegnati nella realizzazione del nostro piano di investimenti che vale poco meno di 3 miliardi. Abbiamo recentemente presentato il progetto definitivo del primo lotto della A31 Valdastico Nord che vuole connettere il Veneto al cuore dell'Europa - sottolinea il presidente di A4 Holding Carlos Del Rio, top manager della controllante Abertis -. L'opera, che attende il via libera finale da parte degli organi competenti, ha un valore per il solo primo lotto di 1,3 miliardi. Ad oggi la previsione di apertura dei cantieri è per la fine del 2018 e la fine dei lavori nel 2024». L'investimento sarà finanziato con un aumento delle tariffe su tutta la concessione autostradale che,  spiega il dg di Brescia-Padova Bruno Chiari, «potrà essere nel corso di 10 anni del 25-30%, con un incremento progressivo». Le elezioni incombono. Chiari però non crede che «un altro ministro rimetta in discussione una procedura che comunque è già avviata». Anche perché sulla Serenissima si rischia già la paralisi. Il Nordest infatti è tornato a marciare a tutto gas e la sua arteria principale che compie 65 anni sta già scoppiando: «Il traffico pesante è aumentato del 5% sul 2016, ogni giorno dai 105mila ai 107mila veicoli percorrono completamente l'autostrada, 300mila in alcuni tratti. Oggi siamo già quasi saturi», avverte Pagani. Dunque uno sfogo a Nord direttamente su Trento è decisivo. «Per questo stiamo cercando di arrivare il più in fretta possibile alla definizione di un progetto complessivo anche se sarà dura prima della fine della legislatura - osserva Mauro Bonaretti, capo gabinetto ministero Infrastrutture che ha sostituito il ministro Del Rio assente per febbre non diplomatica - e questo anche per risolvere il problema Valsugana. L'intesa di massima c'è, l'Europa sta monitorando con attenzione il progetto». In ballo c'è il rinnovo della concessione. Bruxelles potrebbe mettere a gara anche altre tratte: «Allo stato attuale anche Brennero-Modena e Mestre-Trieste potrebbe essere messe a gara, ma contiamo di inserire una norma nella legge di stabilità per superare il problema». Abertis punta a razionalizzare ulteriormente la A4 Holding (448.5 milioni di ricavi enl 2016, utile a 22,8 milioni, uan miniera d'oro) rimarranno solo due società, Trading e Mobility. Strategia che convince il sindaco di Vicenza Achille Variati: «Per ora non vendiamo il nostro 4,7%, c'è da completare la Valdastico e vogliamo mantenere una voce autorevole nella società e chiediamo al Ministero fermezza sui Trentini per completare l'opera». E la Pedemontana Veneta? «È una grande ferita sul territorio, ci auguriamo che la Regione vada avanti». E la presidenza della Brescia-Padova dove c'è ancora l'ex sindaco Tosi? «Non dovrebbe esserci», la risposta secca del sindaco veronese Sboarina.

STOP ALLA NOGARA MARE
Si guarda anche al futuro. «Infatti vogliamo cominciare la sperimentazione dei veicoli senza conducente e per questo obiettivo verranno modificate le norme», annuncia Bonaretti. Uno dei tratti da utilizzare potrebbe essere proprio la nuova Valdastico Nord. Pagani dal canto suo non chiude le porte al vecchio progetto Tangenziali: «Il project è ancora al vaglio della regione mentre invece la Nogara-Mare non è più strategica».
Poi ci sono le partite internazionali. Abertis è sotto Opa. Carlos Del Rio su questo punto si cuce al bocca, precisazioni arrivano solo da Madrid dove Abertis ha spostato da pochi giorni la sua sede legale dopo lo scoppio del conflitto istituzionale con la Catalogna (prima la sede centrale era a Barcellona): «Il piano industriale di Atlantia è positivo ma il prezzo ha un margine di miglioramento. L'offerta formulata da Hochtief - società del gruppo Perez - Abertis esprimerà il suo parere solo quando sarà obbligatorio per legge, cioè durante i primi 10 giorni del periodo di adesione, quando il prospetto sarà approvato».
Ultimo aggiornamento: 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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