Aeroporti, faro Anac sul Catullo dopo lo shopping di Save

Venerdì 24 Marzo 2017 di Maurizio Crema
Aeroporti, faro Anac sul Catullo dopo lo shopping di Save
VENEZIA -  Mentre ci sono spiragli di soluzione ai piani alti di Finint - come anticipato da Il Gazzettino ieri un accordo potrebbe essere vicino tra Enrico Marchi e Andrea De Vido - scoppia una nuova grana per Save, la società che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso. Nel mirino dell'Autorità anticorruzione l'acquisizione del 40% del Catullo, la spa che gestisce gli aeroporti di Verona e Brescia.
L'Anac ha avviato un'istruttoria relativa alla procedura di vendita di quote della Catullo spa. Lo rende noto Dario Ballotta, presidente dell'Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti. Save, rileva Balotta, aveva acquisito la quota in Catullo «attraverso un'operazione finanziaria discutibile e lesiva delle norme sulla concorrenza le partecipazioni pubbliche, in più senza la condivisione del piano industriale nell'ottica dello sviluppo dell'aeroporto». Un esposto di Onlit sulla stessa operazione Save-Catullo è stata fatto al presidente della Corte dei Conti del Veneto per accertare se ci sia stato un danno erariale derivante dalla vendita. «A quasi tre anni dall'acquisizione - denuncia Balotta - nessun investimento e rilancio è stato fatto, più di 140 posti di lavoro sono andati persi e l'aeroporto di Brescia Montichiari è rimasto senza voli».
Save si difende così: abbiamo investito per rilanciare lo scalo e nel rispetto delle regole. La società presieduta da Enrico Marchi e controllata indirettamente da Finint ricorda che ha acquistato il 40% del Catullo dal Comune di Villafranca di Verona: tutto ciò è avvenuto «nel perimetro dell'operazione di rilancio dell'aeroporto e ad esito di una procedura ad evidenza pubblica di sondaggio di mercato, condotta dalla stessa società Aeroporti di Verona-Catullo. Save fornirà ad Anac tutta la documentazione rilevante, essendo più che sicura della perfetta aderenza alla legge dell'operazione che è stata condotta». La società ha reso noto di aver «comunque già provveduto ad attivare i propri legali per la tutela nelle sedi opportune dei propri diritti ed interessi». Sul versante industriale, Save sottolinea che a ottobre 2014, quando è entrata nel capitale sociale della Catullo, lo scenario «era quello di bilanci in negativo da anni e di ritardi nella pianificazione degli investimenti correlato alle pesanti difficoltà finanziarie». Che grazie al piano di rilancio Save sono già state superate: «Il 2016 si è chiuso per l'aeroporto Catullo di Verona con 2.807.811 passeggeri, + 8,4% sull'anno precedente, quasi il doppio della media nazionale (pari al 4,6%). La società sottolinea poi che «è stato avviato anche il rilancio dell'aeroporto di Brescia Montichiari, che pochi giorni fa ha annunciato l'operatività di tre voli settimanali all-cargo su Hong Kong operati da Silk Way Italia. Inoltre, dopo anni di risultati negativi, nel 2015 il bilancio di Catullo è tornato positivo, risultato che verrà confermato anche per il 2016. Sul fronte occupazionale, Save ha ereditato una situazione avviata prima della sua entrata in Catullo». Quanto all'esposto alla Corte dei Conti per danno erariale, per Save è un'azione solo di disturbo e non può interessare una società privata e quotata in Borsa, qual è Save.
Per quanto riguarda la cessione del 50% della quota di Finint in mano a De Vido ad Enrico Marchi, Save in un comunicato dichiara che è impossibile oggi prevedere l'evoluzione delle trattative. Un'intesa potrebbe arrivare entro fine settimana e portare all'Opa sulla società che ha tra i grandi azionisti (22,1%) Atlantia, la holding della famiglia Benetton che per ora rimane alla finestra.
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Ultimo aggiornamento: 10:32

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