Violenza sessuale, denunce raddoppiate in un anno

Sabato 23 Marzo 2019 di Davide Tamiello
Violenza sessuale, denunce raddoppiate in un anno
MESTRE - Il dato è uno, ma le chiavi di lettura sono almeno il doppio. Partiamo dal numero: 62 casi di violenza sessuale trattati dai carabinieri nel Veneziano nel 2018 (di cui tre culminati con un arresto) praticamente cinque al mese. La statistica prende un significato ancor più significativo se la si confronta con quella dell’anno precedente, ferma a 32 (e comunque con tre arresti). Il dato ci dice due cose: da un lato, come è evidente, che gli episodi sono raddoppiati. Ma c’è anche un lato meno oscuro della medaglia, perché significa anche che le donne hanno iniziato ad avere maggior fiducia nelle istituzioni e molte di loro, quindi, hanno deciso di denunciare gli abusi subiti.
 I numeri sono quelli del comando provinciale dell’Arma, e sono emersi ieri a margine del convegno “Donne al Centro, non più bersaglio ma risorsa”, promosso dall’associazione “Passaggi a Nordest” e tenutosi all’auditorium del museo M9. I reati contro le donne non si fermano alle violenze sessuali. Nel 2018, i carabinieri hanno raccolto anche 46 denunce per stalking (6 gli arrestati) e 102 episodi di maltrattamenti in famiglia (e 11 arresti). «Denunciare degli abusi subiti non è mai facile - ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri Claudio Lunardo - per questo negli ultimi anni abbiamo formato del personale dedicato. Le stanze “tutta per sé”, dedicate a questi incontri, sono a Venezia, Mestre e San Donà. Sono accoglienti, a misura di mamme e di bambini, e sono un primo passo per non far sentire sole le vittime». Una denuncia, in molti casi, può fare la differenza tra la vita e la morte. Il caso di Maila Beccarello, la 37enne di Cavarzere uccisa ad agosto dal marito Natalino Boscolo Zemello (e che oggi verrà ricordata in paese da una marcia commemorativa), in questo senso rimane emblematico: la donna, infatti, non aveva mai parlato delle ripetute violenze del compagno. «Impossibile dimenticarla - ha continuato Lunardo - provo ancora un grande senso di amarezza perché non siamo riusciti a salvarla». 
«Parliamo di un fenomeno, quello della violenza, con numeri impressionanti - ha aggiunto la psicoterapeuta Maria Rita Parsi - nel mondo riguarda (o ha riguardato) sei donne su dieci».
Gli abusi, comunque, non sono solo fisici, come ha specificato nel suo intervento la consigliera regionale del Pd Alessandra Moretti. «Le donne guadagnano mediamente meno degli uomini, tra il 18 e il 22%. Serve, inoltre, rinnovare la legge Golfo-Mosca che ha istituito le quote rosa nei Cda. Si pensi che anche in politica, dopo la legge del 2012 che ha inserito la doppia preferenza elettorale, la presenza delle donne in giunte e consigli comunali o regionali, del 38,8%. Bisogna continuare a percorrere questa strada: le donne devono avere ruoli cardine nelle amministrazioni, non sono solo figurine». E un ruolo cardine ce l’ha, per esempio, Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio comunale di Venezia. «Abbiamo avviato diversi progetti per contrastare la violenza di genere - ha spiegato - è una vera e propria battaglia culturale che va combattuta sotto ogni profilo: culturale, giuridico e politico».
Ultimo aggiornamento: 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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