"Obbligate" a girare armate, vigilesse si rifiutano: il giudice dà loro ragione

Venerdì 13 Gennaio 2017
Due vigilesse a Venezia (foto di archivio)
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VENEZIA - Il giudice della sezione lavoro del Tribunale di Venezia, Margherita Bortolaso, con un'ordinanza del 10 gennaio scorso ha accolto parzialmente il ricorso del Diccap (Dipartimento autonomie locali e polizie locali) presentato da otto lavoratrici della direzione della Polizia municipale lagunare per «discriminazione di genere» perché, contrariamente ai loro colleghi uomini, non avevano visto riconosciuto il diritto ad obiettare all'uso delle armi e quindi a continuare a svolgere il proprio lavoro senza essere obbligate ad accettarle. «La discriminazione, costituita dal mancato riconoscimento da parte del Comune di Venezia dell' esercizio dell'obiezione di coscienza all'uso delle armi, - afferma il giudice - risulta sussistente».

Per il coordinatore Diccap della Regione Veneto, Luca Lombardo, si tratta di «una decisione importante per ristabilire diritti fondamentali delle persone e dei lavoratori, in questo caso lavoratrici, e soprattutto un risultato che segna la strada per assicurare una concreta attuazione della tutela dei diritti delle donne sul posto di lavoro».
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