Via Piave, così sta rinascendo il rione

Domenica 5 Agosto 2018 di Melody Fusaro
il cinema all'aperto nei giardini di via Piave
MESTRE Un mese dopo cala la tensione e i residenti cominciano a crederci. La scaramanzia mista a scetticismo dopo la maxi-retata del 10 luglio scorso lascia spazio alle speranze per il futuro del quartiere di via Piave e stazione. Confermata dal clima di festa ai giardini, in occasione delle serate del cinema all’aperto organizzato dal Comune. Anticipato da un concerto “made in via Piave” (perfino la cantante risiede all’inizio della strada), anche per assistere a “Sopravvissuto – The Martian” i posti a sedere sono esauriti e più di qualcuno si accontenta delle panchine, un po’ più distanti, o di stare in piedi. 
 
«NON MI SEMBRA VERO»
«Per noi è iniziata una nuova vita» commenta Silvia Trevisanato, che vive all’angolo tra le vie Col di Lana e Monte San Michele, fino a un mese fa cuore dello spaccio. «Nascondevano la droga nel mio giardino e dovevo continuamente aprire alle forze dell’ordine che la cercavano con i cani. Adesso è un’altra vita e non mi sembra vero: esco la sera, polizia, vigili e carabinieri continuano a girare e con queste iniziative ci sono anche occasioni per tornare a vivere la strada». In 19 anni ha visto cambiare il quartiere più volte: da strada elegante piena di boutique a luogo di prostituzione. Liberi da quel mercato, l’arrivo gli spacciatori. «Speriamo che, come per la prostituzione, anche questo intervento sia definitivo». 
RESIDENTI E TURISTI
Le iniziative portano in via Piave anche residenti di altre zone ma anche tantissimi turisti degli alberghi dei dintorni, tutti in fila con i bambini per bere una birra e mangiare qualcosa all’aperto. La settimana scorsa l’assessore Simone Venturini e gli organizzatori di Cinemoving, per agevolarli, hanno scelto di mettere i sottotitoli in inglese a un film di Checco Zalone. «Di giorno frequentiamo sempre la stazione, ma questa è la prima serata che passiamo qui dopo tanto tempo. È cambiato tutto, sembra un altro quartiere» confermano Cinzia e Oliviero, che abitano in via Miranese. Lauretta Chiavegato, che in via Piave ci è nata e non si è mai spostata, sogna di vederla tornare agli antichi splendori: «Se riaprissero bar e negozi sarebbe un vero salto d qualità. Attendiamo con impazienza anche l’apertura del Bistrot all’inizio della strada, sarà un importante punto di aggregazione». 
ANCORA QUALCHE OMBRA
Nella zona del bistrot c’è chi comincia a vedere movimento sospetto: «Si stanno spostando, ma non in massa - spiega una coppia di residenti -. Noi facciamo segnalazioni continue e vediamo arrivare subito polizia o carabinieri. Con l’attenzione di tutti possiamo evitare che tornino a radicarsi qui». «Sono i soliti noti, facce già viste, per questo sappiamo con certezza che si tratta di spacciatori» aggiungono Silvana, Marina e Lauretta, in via Piave per il concerto -. Sono come l’acqua, si infiltrano in tutti gli spazi vuoti. Molli un attimo e rispuntano. La soluzione è che i cittadini escano di più, che si riprendano definitivamente questa strada». Con il Coro “Voci dal mondo”, che ha la sede in via Sernaglia, hanno in programma di continuare a programmare iniziative per rivitalizzare via Piave. Poco più in là, da via Aleardi, e via Fogazzaro, c’è meno entusiasmo: «Da noi non è cambiato molto - spiega il trentanovenne Filippo Valenti -. C’è anche un po’ di psicosi e appena si vede una faccia sconosciuta si ha paura, ma il problema è che il mercato esiste e che gli spacciatori da qualche parte si sposteranno. Per questo, più che in nuovi interventi della polizia, speriamo in una ripresa delle politiche sociali del Comune. Vorremmo rivedere il camper che intercetta i clienti e più operatori in strada. Sono interventi più difficili, ma che possono dare risultati a lungo termine». 
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Ultimo aggiornamento: 09:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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