Il nuovo volto di via Garibaldi: meno negozi di vicinato, più atelier e gallerie. Torna l'artigianato

Domenica 24 Marzo 2024 di Claudia Meschini
Il nuovo volto di via Garibaldi: meno negozi di vicinato, più atelier e gallerie. Torna l'artigianato

VENEZIA - Gallerie d’arte permanenti e spazi espositivi che si animano soprattutto in occasione delle Biennali d’Arte o di Architettura, ma anche tanti bar e ristoranti e, al contempo, sempre meno negozi di vicinato, rivolti alle necessità del residente o alle tradizioni lagunari. Bisogna andare parecchio indietro nel tempo per individuare l’inizio di questo cambiamento, per altro non sempre da considerare negativo come nel caso dei rinnovati ex Cantieri Cucchini, a San Pietro di Castello, un complesso costruito a cavallo tra il XIX e il XX secolo che radunava squeri e fucine utilizzati per la costruzione di imbarcazioni tradizionali veneziane. In disuso ormai da tempo, è stato convertito in sede espositiva e culturale circa 20 anni fa (ma le ultime migliorie sono di questi mesi). Attualmente i Docks Cantieri Cucchini ospitano fino al 30 marzo “Enologismi”, una rassegna che si rivolge soprattutto ai veneziani con l’obiettivo far conoscere, tramite la degustazione, il racconto e la fotografia, alcune tra le eccellenze enogastronomiche locali ed italiane.

Giungendo nella limitrofa Via Garibaldi, rimasta popolare e popolosa nonostante il calo demografico, non si può non notare come il fenomeno “spazio espositivo” qui si esprima all’ennesima potenza.


VIA GARIBALDI
«Negli ultimi anni qui sono spariti, e trasformati in gallerie oppure in bar e ristoranti, varie attività di vicinato, dalla tabaccheria al negozio di scarpe a quelli d’abbigliamento, un esempio lo storico Brandes Confezioni», spiegano Martina Terrin e Valentina Nasta, due commesse del supermercato Bailo, aperto ad aprile 2022 al posto di una delle svariate attività di Claudio Silvestro, commerciante storico di Via Garibaldi che, per vario tempo, aveva portato avanti i negozi di abbigliamento, tessuti e mercerie avviati nel 1919 dal nonno. Ad ottobre 2020 Silvestro aveva anche tentato di aprire una nuova merceria alla Bragora, in Salizada Sant’Antonin, una bottega che ha resistito un paio di anni per poi trasformarsi in un ciabattino che, nell’arco di pochi mesi, ha chiuso i battenti. Oggi il locale, caratterizzato da una splendida porta intarsiata, è in disuso. 
Tornando in Via Garibaldi, oltre al Bailo, ha aperto a novembre 2023, al posto del “Bottegon” (abbigliamento e tessuti), un nuovo punto Coop teso a soddisfare le esigenze sia dei residenti che di un pubblico “di transito” con una vasta gamma di piatti pronti, parafarmacia, articoli per l'igiene, per la casa e anche per gli animali. Sempre in via Garibaldi resistono ai cambi di destinazione il negozio di casalinghi e ferramenta, “Profumi e Balocchi” con il suo folcloristico campionario di prodotti esposti all’aperto ed il negozio di oggettistica e piccolo antiquariato “Domino Arte”, un’attività storica che è riuscita a risollevarsi anche dalla distruzione provocata dall’acqua alta del novembre del 2019 che aveva fatto scoppiare le vetrine “antisfondamento”, devastando l’intero locale. Un esempio di vera e propria resilienza. Ha abbassato invece le saracinesche, trasformandosi in galleria d’arte, lo storico panificio in campo San Martin, vicino all’Arsenale. Sta di fatto che la location resta veneziana Doc infatti la “Arte Sumiti Gallery”, inaugurata lo scorso giugno, rappresenta il naturale seguito dell’azienda avviata vicino a San Marco negli anni Cinquanta da Maurizio Sumiti, noto a tutti come El Dorador. Il figlio Luca ha in seguito ripreso il mestiere di famiglia aprendo un atelier a Castello in Calle delle Bande per allargarsi, la scorsa estate, negli spazi lasciati vuoti dal panificio.


SAN FRANCESCO DELLA VIGNA
Raggiungendo la zona di San Francesco della Vigna e Santa Giustina troviamo due attività alle quali sicuramente spetta il trofeo di resilienza e venezianità: l’alimentarista “Ortis”, aperto da Pietro Ortis nel 1934 che, nonostante la scomparsa nell’agosto del 2021, del titolare Ernesto Ortis, continua ad essere il consueto negozio di vicinato amato da tutti. E poi “La Beppa”, ferramenta, colori e articoli per la casa e la persona aperto da Giuseppina Piu nel 1974, bottega oggi portata avanti dal nipote Massimiliano Smerghetto. Altro caposaldo della zona è la pizzeria, ristorante e cichetteria “Alla Strega”, locale inaugurato nel 1979 da Gianni Lotto come trattoria “Da Gianni” gestita tuttora dai figli Francesca, Aldo e Patrizia. Simpatico l’aneddoto che riguarda questo locale in Barbaria de Le Tole: «Pur avendo una clientela prevalentemente veneziana – racconta Francesca – non mancano da noi i turisti di passaggio o abituali. Quattro anni fa un ragazzo di Monaco ha fatto la proposta di matrimonio alla sua ragazza proprio nel nostro giardino. Per ricordare il giorno fatidico si è fatto tatuare sull’intero braccio un disegno che ritrae il giardino e ci ha inviato la foto. Da allora la coppia torna ogni anno a Venezia e cena da noi per festeggiare l’anniversario». Ha chiuso invece i battenti lo scorso luglio, dopo 26 anni, l’”Inishark”, l’Irish Pub veneziano, aperto nel 1998 in Calle del Mondo Nuovo, a Santa Maria Formosa, dai veneziani Alberto Ferrari e Marina Zecchin. Da allora moltissimi clienti, tra residenti e turisti, lo hanno assiduamente frequentato, non solo per bere un ottima birra fresca ma anche per assistere alle partite di calcio proiettate dai cinque schermi installati alle pareti. Il locale è tuttora chiuso, mentre Alberto e Marina si godono la meritata pensione. 
 

Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 12:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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