Volantini diffamatori: cinque sacerdoti nel mirino, lesa la loro "serietà morale"

Giovedì 31 Gennaio 2019 di Daniela Ghio
Volantini diffamatori: cinque sacerdoti nel mirino, lesa la loro "serietà morale"
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VENEZIA Curia veneziana di nuovo sotto attacco dopo le proteste del mese scorso sotto la sede del Palazzo patriarcale. Mani ignote hanno attaccato mercoledì notte nelle aree attorno alle chiese dell'area marciana - da San Moisè, a San Zulian, San Salvador, Santa Maria Formosa, San Lio - alcuni volantini diffamatori, in cui viene lesa la serietà morale di 5 sacerdoti del patriarcato di Venezia. Cinque religiosi che vengono accusati di «reati e condotte irrispettose del loro ruolo e dei fedeli», con riferimenti espliciti alla vita privata e sessuale degli stessi. L'accusa colpisce anche il patriarca Francesco Moraglia, che secondo la mano anonima che ha redatto i volantini non avrebbe preso provvedimenti nei confronti dei sacerdoti in questione «alimentando lo scandalo, lo sconforto e la costernazione di una comunità già molto «vilipendiata» (così nel volantino). 

 
NUOVO ATTACCOÈ un vero e proprio attacco al patriarca Moraglia, quello compiuto a due passi dal Palazzo Patriarcale e dalla basilica marciana un mese esatto dalla riorganizzazione delle parrocchie di San Marco, con lo spostamento del parroco di San Salvador e San Zulian, don Massimiliano D'Antiga, nella vicina basilica di San Marco. Trasferimento mai accettato dal sacerdote che, rifiutando l'incarico ricevuto dal proprio vescovo, si è ritirato al momento a vita privata, abbandonando anche il gruppo dei Genitori coi figli in cielo che gli era stato proposto di continuare a curare. 
LE PROTESTEMa la riorganizzazione degli incarichi nel Vicariato del centro storico era stato mal digerito anche da gruppi di fedeli che seguivano il sacerdote ribelle, per lo più non parrocchiani, che avevano mostrato il proprio disaccordo il mese scorso con una manifestazione di protesta sotto il Patriarcato, con volantinaggi e affissioni di volantini contro il nuovo parroco che paventavano la possibile trasformazione delle chiese in musei. 
LA REPLICAL'affissione notturna dei volantini ha provocato l'immediata reazione del Patriarcato che ha segnalato il fatto alla Procura della Repubblica e presentato ai carabinieri una denuncia querela per diffamazione contro ignoti - per contrastare nel modo più fermo l'atto denigratorio compiuto nella notte. In una nota, ripresa immediatamente sulla home page del settimanale diocesano Gente veneta, il Patriarcato sottolinea come il contenuto dei volantini anonimi sia «altamente lesivo della reputazione dei soggetti coinvolti, con affermazioni gravemente diffamatorie e destituite di ogni fondamento nei confronti del Patriarca di Venezia e altresì gravemente offensive della reputazione di sacerdoti esplicitamente indicati con nome e cognome».
LE INDAGINILe indagini della Procura per individuare i responsabili dell'affissione notturna dei volantini dal contenuto diffamatorio sono in corso: ieri i carabinieri avrebbero interrogato alcuni testimoni e acquisito sia i volantini sia le immagini delle telecamere delle aree interessate. E nel frattempo circolano già sospetti e voci su presunti responsabili. Di certo l'episodio ha suscitato sconcerto fra i residenti, già colpiti dalla polemica di appena un mese fa nella città che vanta tre patriarchi divenuti Papa nel corso del secolo scorso. Una polemica divampata a due passi dal Palazzo patriarcale e dalla Basilica che ospita le spoglie dell'evangelista Marco.
Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 11:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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