​Tronchetto, la malavita organizzata
fa affari d’oro "legali" con i turisti

Lunedì 3 Marzo 2014 di Maurizio Dianese
Turisti al Tronchetto
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VENEZIA - Sono sempre loro. Un po’ più grassi. Un po’ più vecchi. Ma molto, molto più organizzati. Sono gli uomini del Cocco Cinese - al secolo Otello Novello - che per conto della banda dei mestrini legata al boss del Brenta Felice Maniero, ha inventato il turismo organizzato in salsa malavitosa a Venezia.



Adesso lui ufficialmente non c’entra più nulla con il Tronchetto, ma i suoi "ragazzi" sono sempre lì. Però è evidente che hanno imparato dai processi e dalle condanne anche recenti perchè adesso il meccanismo è assolutamente perfetto.



Erano più di 20 piazzati ieri mattina all’ingresso del parcheggio dei pullman granturismo che arrivano al Tronchetto. A questi bisogna aggiungere i comandanti dei lancioni e i marinai. Insomma la Spa della malavita al Tronchetto dà lavoro ad almeno cinquanta famiglie, a star stretti.



Del resto i soldi che circolano sono una montagna e se il Comune per il Carnevale spende più o meno un milione di euro, al Tronchetto ringraziano perchè loro il milione di euro lo incassano. Basta star lì un paio d’ore per vedere che tutti i pullman che arrivano - a centinaia - passano per le loro mani. Ogni pullman tiene 50 persone e ognuna paga in media 10 euro il passaggio in barca. Diciamo che durante il Carnevale arrivano al Tronchetto almeno 100 mila persone? Si fa presto a fare i conti.



Ogni anno la malavita si mette in tasca qualche decina di milioni di euro. Ma la novità è che abusivi e regolari, intromettitori e motoscafisti non si sbracciano più come una volta, non si sgolano, non corrono di qua e di là a catturare i pullman.



Adesso, quando il bus arriva, loro indicano il posto e poi è già tutto pianificato, segno che gli accordi vengono siglati alla fonte, con le agenzie. Tant’è che la guida scende dal pullman, parla con uno di loro e poi tira sù l’ombrellino e via, il gruppo si incammina, salta la postazione dell’Actv e si dirige verso il Mercato ortofrutticolo. Una chiamata con il walkie talkie ed è fatta: i turisti vengono caricati sui lancioni e ciao. Una organizzazione perfetta.



Ma l’inghippo dove sta? Non c’è, se non nel fatto che la montagna di denaro che circola da queste parti non è che proprio venga dichiarata, come dire? fino al centesimo. Perchè, per far pagare le tasse bisognerebbe che ci fossero biglietti staccati, provvigioni pagate, percentuali dichiarate.



L’unica cosa certa è che i lancioni gran turismo pagano salato per attraccare - anche 50 mila euro per il periodo di Carnevale. E siccome la Nethun Spa - la società del Porto che si occupa anche degli ormeggi - sa bene che cosa gira al Tronchetto, ha messo pure i vigilantes a tenere d’occhio la situazione.



Le Guardie giurate dovrebbero controllare quanti lancioni attraccano, quanta gente monta e pure se hanno il biglietto. L'altra mattina? Nessuno aveva il biglietto. Ma almeno la Nethun incassa, è il Comune che va totalmente in "bianca". Il pontile dell’Actv è sempre desolatamente vuoto e se qualche turista si avventura da quelle parti, prima di arrivare alla biglietteria viene intercettato dall’intromettitore che gli propone l’affare: «Quanti siete, in 4? Qui pagate 7 euro a testa, fa 28 euro e ci mettete due ore ad arrivare a San Marco. Io vi porto in barca privata per 30 euro e in venti minuti siete a San Marco». Semplice. E comodo.
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