VENEZIA - Non è una novità che la città sia foderata di locali che vendono cibo da asporto. È però una novità il fatto che per la prima volta l'amministrazione comunale stia cercando di mettere un freno a questa proliferazione. Non sarà cosa facile, i ricorsi al Tar saranno dietro l'angolo, ma intanto si cerca almeno di affermare una volontà politica: nuovi locali solo se autorizzati. Questo è reso possibile da un decreto legislativo approvato dal Governo a fine novembre che consente ai Comuni di individuare delle aree in cui subordinare ad autorizzazione l'esercizio di attività commerciali, d'intesa con la Regione e sentita la Soprintendenza. Si tratta al momento di 120 attività sparse nei luoghi più frequentati di Venezia, con un tasso di crescita altissimo. Gli ultimi arrivati sono i due negozi di patatine fritte a Rialto e Strada Nova, ma prima c'erano i pasta take away e ancor prima kebab, pizza al taglio, panini e si potrebbe continuare...
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