Negozi, bar e ristoranti: stangata a chi non pulisce il proprio plateatico

Martedì 11 Settembre 2018 di Paolo Guidone
Negozi, bar e ristoranti: stangata a chi non pulisce il proprio plateatico
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VENEZIA - Obbligo di tenere pulito il proprio plateatico fino a un raggio di centro metri, divieto di cucinare le caldarroste con il fuoco e la carbonella (solo a elettricità) e divieto di servire da bere e da mangiare sulle barche ormeggiate in canale, pena il sequestro. Sono questi tre articoli del nuovo regolamento di polizia urbana, illustrati ieri in commissione a Mestre. All'ordine del giorno della seduta infatti c'era l'analisi del titolo III del testo proposto al consiglio comunale, che si occupa della pulizia e del decoro nei centri abitati.

 
LA RESPONSABILITÀPer gli esercenti e i commercianti è una stretta e una responsabilizzazione non da poco: saranno loro, infatti, i primi responsabili del decoro. Il regolamento del resto parla chiaro. Il testo in discussione prevede a carico dei titolari o dei gestori di negozi e pubblici esercizi, aventi in concessione suolo pubblico, nonché coloro che esercitano il commercio su aree pubbliche, l'obbligo di mantenere costantemente pulite le aree in concessione in modo che eventuali rifiuti al suolo per effetto di eventi meteorologici, non sporchino le aree limitrofe non date in concessione, cioè all'esterno dei plateatici.
Ma l'amministrazione comunale non si accontenterà di obbligare gli esercenti alla pulizia quotidiana dei plateatici: chiederà agli stessi esercenti di provvedere, durante l'intero orario di apertura, alla raccolta differenziata dei rifiuti per un raggio di cento metri lineari dall'ingresso della loro attività, mediante appositi raccoglitori che andranno periodicamente svuotati. Ciò che in pratica, a detta di molti consiglieri comunali, obbligherà gruppi di esercenti presenti in una determinata strada o calle della città a mettersi d'accordo per gestire congiuntamente la raccolta dei rifiuti entro uno spazio definito. Severe le conseguenze per gli esercenti che non manterranno pulita la città. 
MULTE SALATEIn caso di mancato rispetto della norma viene infatti prevista una sanzione amministrativa che può arrivare fino a 500 euro mentre l'agente accertatore potrà disporre l'immediata pulizia dell'area in concessione. In caso di reiterata violazione della norma la polizia municipale potrà disporre la sospensione temporanea dell'attività. 
CONTENITORI COL MARCHIOOltre al principio del ripristino di chi ha sporcato il suolo pubblico, che peraltro vale per chiunque transiti sul territorio comunale, tra le novità più curiose previste nel nuovo regolamento ci sarà anche l'obbligo di brandizzare i prodotti venduti al pubblico ( ad esempio la coppetta del gelato) in modo da rendere riconoscibile l'eventuale rifiuto abbandonato a terra. 
STOP CARBONELLAAltra norma riguarda chi a Venezia scalda e vende caldarroste, attività fiorente soprattutto in salizada San Leonardo, dove pochi giorni fa i Nas e l'ufficio igiene dell'Ulss hanno chiuso alcuni banchi che, tra l'altro, usavano petrolio per accendere il fuoco per la castagne. Con il nuovo regolamento scatterà l'obbligo di utilizzare solo dispositivi elettrici mentre in terraferma al Lido e a Pellestrina potrà essere utilizzata anche la cottura a gas. In ogni caso su tutto il territorio comunale sarà bandito l'uso della carbonella. 
BARCHE-PLATEATICOE, infine, per contrastare gli eccessi di una certa movida veneziana (si veda ad esempio ciò che accade abitualmente in calle della Misericordia o degli Ormesini) sarà vietata anche la somministrazione di cibo e bevande nelle imbarcazioni ferme nei rii adiacenti ai locali veneziani. 
Ultimo aggiornamento: 12:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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