Cannaregio a due volti. Turisti alloggiati perfino nelle case dell'Ater

Domenica 6 Agosto 2017 di Tullio Cadorna
Cannaregio a due volti. Turisti alloggiati perfino nelle case dell'Ater
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VENEZIA - La denuncia del New York Times di una Venezia Disneyland, la replica del sindaco Luigi Brugnaro che chiede aiuto al governo, le segnalazioni dei veneziani sotto pressione. Un'estate calda, in città, sul fronte del turismo. Per questo Il Gazzettino è andato nei sestieri per vedere come i residenti vivono il loro rapporto con il boom turistico, cercando di capire le dinamiche sulle quali spesso si scontrano le esigenze di chi vive e lavora a Venezia e quelle di chi ci viene per passare qualche giorno di vacanza. Dopo Dorsoduro, sestiere di seconde case, che ha vissuto negli anni una profonda trasformazione anche dal punto di vista commerciale, tocca oggi a Cannaregio. E nei prossimi giorni passeremo in rassegna Giudecca, San Marco, Castello, Santa-Croce San Polo.

Cannaregio è un sestiere di passaggio. Un flusso continuo di turisti che tirano dritto, perché lungo la via non ci sono musei o monumenti artistici di rilievo. O meglio, ci sono, ma i turisti che arrivano a fiumi hanno le solite mete: San Marco e Rialto.  E come le zone di passaggio, sono i negzoi a dare il termometro di come è cambiata la zona. Strada Nova non è contingentata, perciò ciascuno può aprire l'attività che vuole. I cinesi la fanno da padrone, con negozi di pelletteria, abbigliamento e bar, ma bisogna osservare che soprattutto nel primo tratto, in Rio Terà San Leonardo, tra il ponte delle Guglie e quello dell'Anconeta, le botteghe di vicinato, anche se ridotte di numero, resistono. Ci sono ferramenta, il macellaio, il mercatino di frutta e verdura, gli alimentari e i panifici. Ma soprattutto ben due supermercati, l'uno nel vecchio cinema Italia e l'altro praticamente di fronte, oltre a quelli a metà Strada Nova, accanto al cinema Giorgione e a Fondamenta Nove, alla Querini. Niente a confronto di ciò che c'era, ma bisogna accontentarsi.

Gli anziani si ritrovano al bar Da Nini e nelle osterie rimaste. Due storiche attività sono prossime alla chiusura: il negozio di calzature Marinello e di abbigliamento Mandich, al civico 1815/C.  In fondamenta di Cannaregio, dove imperava il nulla, sono sorti due alberghi e innumerevoli bar e ristoranti. A differenza di Dorsoduro, gli affittacamere sono tanti, e molti sono abusivi, come testimonia il residente Franco: «Vediamo turisti con valige che vanno e vengono da appartamenti dell'Ater in Sacca San Girolamo e alle Ciovere. Evidentemente qualche assegnatario ne approfitta e l'azienda non sa nulla. Non ce l'abbiamo con il turismo, ma con questo tipo di turismo, maleducato ed ignorante, per nulla gestito»...
 
 
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